Svizzera

AT1 Credit Suisse, una sentenza che divide

C’è chi vede nella decisione del Tribunale amministrativo federale la forza del diritto e chi la considera invece un errore economico

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Ombre sul salvataggio di Credit Suisse

SEIDISERA 14.10.2025, 18:00

Di: SEIDISERA - Gianluca Olgiati/LP 

Martedì il Tribunale amministrativo federale (TAF) ha stabilito che la FINMA non disponeva di basi legali sufficienti per azzerare le obbligazioni AT1 di Credit Suisse (CS). Una decisione che ha probabilmente rassicurato i detentori dei titoli ma che ha diviso gli esperti: sulla sentenza, i pareri restano discordanti.

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AT1 di Credit Suisse, "azzeramento senza base legale"

Telegiornale 14.10.2025, 20:00

I favorevoli alla sentenza

Tra chi accoglie positivamente la decisione del TAF c’è il professore di diritto economico dell’Università di Berna, Peter V. Kunz. “La sentenza non mi ha sorpreso”, ha dichiarato ai microfoni di SEIDISEAR della RSI. “Sono due anni e mezzo che dico che la decisione di annullare le obbligazioni AT1 non era giuridicamente lecita. E se leggo la sentenza mi sembra molto convincente.” Il professore ha inoltre ricordato che le condizioni contrattuali erano chiare: l’annullamento sarebbe stato previsto solo in caso di problemi di capitale proprio, e non di liquidità, come nel caso Credit Suisse.

Anche l’avvocato Paolo Bernasconi, rappresentante di alcune decine di obbligazionisti di CS, ha salutato con favore la decisione. “È la dimostrazione che almeno nel settore bancario finanziario, in Svizzera abbiamo ancora certezza del diritto: non sono le banche a decidere, ma è la giustizia. E questo rende estremamente attraente tutto il sistema bancario svizzero.”

Le voci contrarie

Di tutt’altro avviso è invece il professore allo Swiss Finance Istitute, Alfred Mettler che, sempre ai microfoni di SEIDISERA ha parlato di “sentenza sbagliata dal punto di vista economico”. “Queste obbligazioni erano state create proprio per essere annullate in caso di una crisi come quella del Credit Suisse. La sopravvivenza della banca era gravemente compromessa”.

La questione rimane aperta

Oltre le divergenze, la sentenza, parziale e ancora appellabile, rimane sul tavolo. Se sarà impugnata, toccherà al Tribunale federale pronunciarsi sulla questione. “Riporterà probabilmente in vita i vecchi debiti del Credit Suisse, questi 16 miliardi che la banca doveva ai detentori delle obbligazioni”, ha spiegato Kunz. “Ma sarà necessaria una seconda tappa della sentenza per imporre a UBS di restituirli”.

E se così fosse? “È chiaro che UBS non accetterebbe di pagare così facilmente, secondo il motto “abbiamo avuto sfortuna”, ma dirà che si era fidata della FINMA e questa fiducia è stata tradita”, ha ipotizzato Peter Kunz. “Alla fine a pagare potrebbero essere i contribuenti svizzeri.”

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AT1 di Credit Suisse, cerchiamo di capirne di più

Telegiornale 14.10.2025, 20:00

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