“Che dica la verità o no, non cambia nulla, non mi si crede. Allora preferisco dire che ho fatto tutto questo”, ha dichiarato lunedì il padre incestuoso, ammettendo di aver abusato per anni dei figli e della moglie, che in primo grado aveva fatto passare per bugiardi.
RG 08.00 del 09.10.2018 Il servizio di Mirko Priuli
RSI Info 09.10.2018, 10:00
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Il Tribunale cantonale vodese, non tenendo conto del mea culpa, ha però confermato la condanna in prima istanza di 18 anni di reclusione per incesto, atti sessuali con fanciulli, coazione sessuale, violenza carnale, pornografia, lesioni personali e violazione del dovere di educazione dei figli.
L’imputato è comparso solo davanti alla corte: la consorte aveva infatti già accettato la pena di 36 mesi, sei dei quali da scontare dietro le sbarre, inflittale in marzo a Yverdon-les-Bains per aver commesso a sua volta violenze e per aver chiuso gli occhi su quelle del marito.
Gli otto figli della coppia, nati tra il 1996 e il 2014, sono stati ripetutamente picchiati dai genitori sin dall’infanzia. Questo nonostante l’intervento, dal 1997, del Servizio di protezione della gioventù e l’applicazione di una curatela di assistenza educativa.