Svizzera

Allarme pedocriminalità online, un giovane su quattro a rischio

Protezione dell’infanzia Svizzera lancia una campagna di sensibilizzazione. Nel 2022 un bambino su due ha dichiarato di aver subito molestie sessuali su Internet

  • Ieri, 23:01
  • 2 ore fa
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Su alcune piattaforme, in pochi minuti i minori possono ricevere fino a 30 messaggi sessualmente espliciti, spesso inviati da pedofili

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Di: ATS/dielle 

La pedocriminalità online è in aumento e colpisce sempre più giovani in Svizzera. Secondo i dati diffusi da Protezione dell’infanzia Svizzera, oltre un giovane su quattro ha già ricevuto richieste di foto intime su Internet. Un fenomeno in crescita che ha spinto l’associazione a lanciare una nuova campagna di sensibilizzazione.

I numeri sono allarmanti: nel 2022 un bambino su due ha dichiarato di essere stato vittima di molestie sessuali online almeno una volta. Su alcune piattaforme, in pochi minuti i minori possono ricevere fino a 30 messaggi sessualmente espliciti, spesso inviati da pedofili.

La campagna si concentra sulla prevenzione nella vita quotidiana delle famiglie. Gli esperti sottolineano la necessità di stabilire regole chiare sull’uso dei media digitali e di sviluppare strategie urgenti per rafforzare la sicurezza dei bambini sul web.

“Quando un bambino segnala un’esperienza traumatica vissuta in rete, è importante mantenere la calma, ascoltare e cercare aiuto”, spiega Protezione dell’infanzia Svizzera. L’associazione ricorda che il minore non è mai responsabile di quanto accade: la colpa è sempre e solo dell’autore delle molestie.

Oltre alla polizia, le vittime possono rivolgersi a clickandstop.ch, il servizio di consulenza e notifica contro le molestie sessuali su minori su Internet gestito dall’associazione.

La campagna di quest’anno segue quella del 2022, che si era concentrata sulla “sextortion”, una forma di ricatto basata sulla minaccia di pubblicare foto e video intimi della vittima.

Protezione dell’infanzia Svizzera sottolinea l’importanza di un quadro giuridico adeguato per contrastare il fenomeno. La Confederazione può contare sulla collaborazione dell’Unione europea, che “lavora attivamente per sviluppare soluzioni comuni”. L’associazione partecipa al processo legislativo attraverso la rete europea delle organizzazioni per la protezione dell’infanzia.

Questa azione beneficia anche del sostegno di importanti aziende tecnologiche come Apple, Microsoft e Google, che si sono unite allo sforzo per combattere la pedocriminalità online.

27:38

Adolescenti in crisi

Laser 25.08.2025, 09:00

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