Svizzera

Chi chiede asilo non potrà più viaggiare

Rientri in patria solo in casi eccezionali - La nuova norma non varrà per gli ucraini con statuto S

  • 22 ottobre, 12:00
  • 22 ottobre, 23:49
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Il dormitorio di un centro per richiedenti l'asilo a Grand-Saconnex

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Di: ATS/pon 

I richiedenti asilo, le persone ammesse provvisoriamente e quelle bisognose di protezione in futuro non potranno in linea di massima più viaggiare nel loro Paese di origine o di provenienza oppure in altri Stati. La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) potrà autorizzare tali spostamenti soltanto in casi eccezionali (per esempio in caso di decesso di un parente prossimo o di grave malattia), stando alle modifiche legislative che il Consiglio federale ha inviato mercoledì in consultazione fino al 5 di febbraio.

La decisione realizza le modifiche della legge sugli stranieri e la loro integrazione adottate dal Parlamento nel 2021 e finora mai poste in vigore. Il motivo di tale ritardo è l’attivazione dello statuto di protezione S per gli ucraini nel marzo 2022 e la contemporanea decisione di garantire la libertà di viaggio ai profughi provenienti da questo Paese.

Per questo, il Dipartimento federale di giustizia e polizia ha elaborato un messaggio con una regolamentazione speciale per le persone con statuto di protezione S, che rispetto a questa nuova norma faranno eccezione. Il divieto, infatti, per loro non varrà: potranno continuare a viaggiare all’estero e rientrare regolarmente in patria, sebbene con dei limiti. L’8 ottobre il Consiglio federale ha infatti deciso che le persone con statuto di protezione S possono soggiornare in Ucraina per 15 giorni per semestre anziché, come finora, per 15 giorni per trimestre.

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Richienti asilo: niente viaggi all'estero

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