Dazi statunitensi

Cresce la preoccupazione tra chi importa prodotti svizzeri

Dai componenti meccanici di precisione al formaggio, le aziende che si riforniscono sul mercato elvetico rischiano di perdere terreno a causa dei dazi al 39%

  • Oggi, 12:31
  • 2 ore fa
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Dazi, un problema anche per gli importatori USA

Telegiornale 06.09.2025, 12:30

  • RSI
Di: Telegiornale/YR 

Durante la sua recente visita a Washington, il consigliere federale Guy Parmelin ha incontrato tre alti rappresentanti del governo statunitense per discutere della questione dei dazi doganali. I colloqui, definiti “costruttivi”, si sono svolti nell’ambito di una nuova offerta elvetica per risolvere la disputa commerciale. Nel frattempo, il responsabile del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) è già rientrato in Svizzera.

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Parmelin a Washington

RSI Info 05.09.2025, 21:13

E mentre la diplomazia lavora a una soluzione, negli Stati Uniti gli importatori elvetici fanno i conti con le prime conseguenze concrete. Da trent’anni, la Micro Precision Components, piccola azienda a conduzione familiare, importa componenti meccaniche di precisione fabbricate nell’Arco giurassiano. “Qui ci sono decine di migliaia di pezzi in metallo, tutti prodotti in Svizzera”, spiega Jason Taylor Coupal, responsabile dell’azienda. I componenti vengono utilizzati in settori strategici come la medicina, l’aeronautica e l’automotive. “Credo che ogni industria qui utilizzi elementi provenienti dalla Svizzera, e sono spesso le componenti più importanti, le più difficili da produrre, o quelle con il maggior valore aggiunto”.

L’annuncio di dazi fino al 39% ha colto tutti di sorpresa. “La nostra preoccupazione è che i clienti rimandino o sospendano dei progetti a causa dei costi aggiuntivi. Non solo per i dazi imposti alla Svizzera, ma anche per quelli su tutte le altre componenti”, afferma Coupal.

La difficoltà del momento è confermata anche da Caroline Hostettler, specializzata nell’importazione di formaggi d’alpeggio, distribuiti in negozi di Los Angeles e Washington: “Produttori, esportatori, importatori… cerchiamo di lavorare tutti insieme affinché ognuno rinunci a una piccola parte di margine per cercare di abbassare i prezzi. Ma i prezzi aumenteranno, questo è certo”.

Anche il settore dell’orologeria svizzera è in allerta. Eddie Chivu, rivenditore indipendente, ha già registrato un rincaro: “Per quanto mi riguarda i prezzi sono già aumentati del 5-7%, ma se i dazi al 39% resteranno, cresceranno ancora. La domanda cinese di orologi svizzeri è molto calata, e le aziende elvetiche speravano che quella americana la potesse compensare. Con questi dazi però sarà difficile”.

La speranza è che i negoziati in corso possano portare presto a un accordo commerciale più favorevole. Intanto, le aziende svizzere negli Stati Uniti si preparano a tempi complessi.

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Parmelin: "costruttivi" i colloqui di Washington

Telegiornale 06.09.2025, 12:30

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