Non sono piaciute a Mr. Prezzi Stefan Meierhans le parole del direttore generale di Roche - Thomas Schinecker - secondo cui le case farmaceutiche non offriranno più sconti all’Ufficio federale della sanità pubblica sui prezzi dei medicinali, per compensare le minori entrate sul mercato americano dopo l’accordo trovato con l’amministrazione Trump.
“Noi svizzeri non siamo mica il bancomat degli Stati Uniti - dice senza mezze misure Meierhans - quindi non vedo nessuna ragione di pagare di più perché gli sconti sono più alti adesso negli Stati Uniti, per me non è una ragione sufficiente.”
Il sorvegliante dei prezzi non comprende poi quanto afferma il settore farmaceutico, che paventa il rischio di un calo di investimenti, di posti di lavoro e di introiti fiscali in Svizzera.
“I margini sono adesso già abbastanza elevati. È un mercato globale e io non vedo perché dobbiamo cedere a una pressione sui nostri pazienti. Per questo, dice Mr. Prezzi, sono abbastanza convinto che il margine di oggi basta per continuare a finanziare la ricerca anche in futuro”.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/svizzera/Dazi-i-farmaci-ci-costeranno-di-pi%C3%B9-a-causa-di-Trump--3372882.html
Se il costo dei farmaci sul mercato americano è destinato a calare, resta da vedere cosa accadrà in Svizzera. Il margine di manovra del sorvegliante dei prezzi è però limitato. In gioco vi è comunque il futuro di un’assicurazione sociale, i cui costi per una fetta della popolazione sono già ora insostenibili.

Farmaci, Trump annuncia un accordo
Telegiornale 20.12.2025, 20:00







