Un 51enne è stato incriminato dal Ministero pubblico di Zurigo per il suo presunto coinvolgimento in dieci attacchi ransomware (che bloccano l’accesso ai dati per i quali viene poi richiesto un riscatto) contro aziende in Svizzera e all’estero. I danni ammontano a 130 milioni di franchi.
L’uomo, di cittadinanza ucraina, sarà processato per estorsione, vari delitti informatici, riciclaggio di denaro, pornografia e altri reati, ha comunicato oggi la procura cantonale, che chiede una pena detentiva di dodici anni da scontare e l’espulsione dal Paese per un periodo non precisato.
Il 51enne è in carcere dal suo arresto nel 2022 e al momento delle ipotizzate attività illegali risiedeva in Svizzera. Faceva parte di un gruppo criminale internazionale. Complessivamente dodici membri di questo gruppo sono già stati arrestati. Gli attacchi contro aziende in Svizzera, Francia, Norvegia, Scozia, Canada, Paesi Bassi e Stati Uniti sono avvenuti tra il dicembre 2018 e il maggio 2020.

Aumento delle segnalazioni di attacchi cyber in Svizzera
Telegiornale 06.05.2025, 12:30