Svizzera

Dazi, “Bisogna andare a Washington a salvare il salvabile”

L’ex ambasciatore svizzero Thomas Borer esorta il Consiglio federale a riunirsi subito e a tentare di incontrare di persona Trump

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02:49

Il tempo stringe

Telegiornale 03.08.2025, 20:00

Di: Telegiornale/FCi 

Il tempo stringe, la Confederazione ha quattro giorni per trovare un accordo con Donald Trump sui dazi e il Consiglio federale viene criticato da più parti per la strategia adottata con il presidente statunitense. C’è chi parla persino della peggiore sconfitta della presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter. La decisione di Trump era quindi evitabile? Il Telegiornale lo ha chiesto all’ex ambasciatore Thomas Borer, che negli anni ‘90 trattò con gli americani in veste di responsabile della taskforce sui fondi ebraici: “È molto difficile trattare con il presidente Trump. Perché non si attiene alle consuete modalità di negoziazione”.

Il Consiglio federale è stato criticato anche per la lentezza della reazione dopo l’annuncio, il 1° agosto, di dazi al 39% per la Svizzera. “Vorrei che il Consiglio federale si riunisse immediatamente. Non riesco a capire perché si voglia aspettare fino a lunedì”, dice Borer. “Il Governo deve adottare un nuovo pacchetto negoziale, con concessioni, con elementi nuovi”.

Secondo Borer, i responsabili del dossier dovrebbero andare negli Stati Uniti: “La segretaria di Stato Helene Budliger Artieda deve andare a Washington molto rapidamente. E credo che anche la nostra presidente Karin Keller-Sutter o il vicepresidente Guy Parmelin dovrebbero recarsi negli Stati Uniti, cercando, in un incontro personale, di salvare il salvabile”.

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