Il gruppo “Operatori sanitari svizzeri contro il genocidio” ha lanciato lunedì mattina un’azione su Piazza federale, uno sciopero della fame che si protrarrà per l’intera Sessione autunnale delle Camere federali per chiedere al Governo misure concrete contro la guerra a Gaza. A turno rappresentanti del mondo medico e sanitario prenderanno posto su alcune sedie, indossando un camice bianco macchiato di rosso, davanti a Palazzo Federale per tutta la sessione parlamentare.
L’azione è un passo ulteriore da parte del gruppo, che ha già indirizzato una lettera al Dipartimento degli Affari esteri (DFAE) in cui si denunciava l’inattività della Confederazione.
Fra i firmatari c’è anche il noto oncologo ticinese Franco Cavalli. “L’unica cosa che servirebbe sarebbero delle sanzioni economiche, però la Svizzera sta addirittura ancora comprando i droni israeliani. Quindi ci siamo detti che avremmo dovuto stimolare l’opinione pubblica. Stiamo anche pensando di lanciare un’iniziativa popolare per inserire il riconoscimento dello Stato di Palestina nella nostra Costituzione, anche in relazione alla nostra richiesta di far arrivare perlomeno dei bambini feriti e ammalati da Gaza. Su questo è da due mesi che aspettiamo una risposta e sono tempi inaccettabili, tenendo presente cosa sta capitando”.
Il pensiero corre infatti alle uccisioni mirate di giornalisti e del personale sanitario, la distruzione di ospedali e la strage di civili. E la parola genocidio è più volte pronunciata: “Noi abbiamo contatto con medici e con giornalisti sul posto. Per noi non c’è dubbio che si tratti di un genocidio, anche perché siamo sicuramente oltre i 100’000 morti in base agli studi scientifici occidentali, e l’85% delle vittime – questi sono dati dell’esercito israeliano - sono civili. È vero, questa parola fa paura, però corrisponde esattamente a quello che sta capitando”.
L’azione del gruppo chiede dunque alla politica federale sanzioni mirate e concrete contro Israele - come nel caso della Russia - per il mancato rispetto del diritto umanitario. E la situazione a Gaza e nei Territori occupati è già sull’agenda dei parlamentari anche in questa sessione: già oggi pomeriggio, infatti, il Consiglio degli Stati discuterà di una mozione che chiede di condannare i crimini di guerra commessi dall’esercito israeliano.