Svizzera

L’espansione della ‘ndrangheta al di fuori dell’Italia

L’organizzazione è attiva in almeno 39 paesi e in diversi mercati, leciti e illeciti - La ricercatrice Zora Hauser: “Si deve cercare di comprendere il fenomeno così come si manifesta in Svizzera”, ma “senza allarmismi”

  • 23 minuti fa
  • 4 minuti fa
immagine
10:17

Il Faro: La 'Ndrangheta non conosce crisi

Telegiornale 22.11.2025, 20:00

Di: Il Faro - Laura Giovara/M.Mar. 

La ‘ndrangheta, attualmente, è diffusa su scala mondiale, dal Canada alla Germania, dall’Australia alla Svizzera, affermandosi come mafia italiana più forte e controllando una parte significativa del traffico internazionale di cocaina.

Perché la ‘ndrangheta è diventata così potente e in quali settori si muove? Il Faro lo ha chiesto a Zora Hauser, sociologa svizzera e ricercatrice dell’Università di Cambridge che, per analizzare il fenomeno ha da poco pubblicato il libro “La ‘ndrangheta nelle democrazie consolidate. Il paradosso europeo”.

Un’organizzazione capace di adattarsi per rimanere unitaria

La ‘ndrangheta in Calabria, governa il territorio e “interviene per regolamentare le relazioni sociali e politiche, per esempio offrendo lavoro, interagendo con la politica, come alle elezioni”, spiega la ricercatrice. Ci si chiede, quindi, se sia possibile esportare questo modello di gestione del territorio anche in Paesi come la Germania o la Svizzera. “In realtà è molto difficile esportare il modello di controllo del territorio”, ma “ci sono istanze nelle quali lo stesso modello viene replicato, nonostante sia raro”, perché “nei nuovi mercati non è necessario controllare il territorio”. Le attività di cui si occupa il gruppo mafioso al di fuori dell’Italia, come spiega Hauser, sono molto diverse e possono essere illegali, ma anche legali e “questo va a rafforzare l’organizzazione, che rimane unitaria”. Le cosche, infatti, siano esse attive in Svizzera o in Germania, si sentono parti di un tutt’uno.

Origini e sviluppo della ‘ndrangheta

La parola ‘ndrangheta deriva, verosimilmente, dalla parola grecanica contratta andragathos, da andròs (uomo) e agathòs (bellezza) che, nell’accezione attuale, significherebbero “uomo valoroso e coraggioso”. Altre versioni danno una ricostruzione del nome meno nobile; sembrerebbe infatti che la parola derivi dal ritornello ‘ndranghete e ‘ndrà “che accompagna il battere delle mani nella tarantella” (da ‘Ndrangheta di Enzo Ciconte, Rubbettino Eidtore, 2008-2011). Ufficialmente le prime tracce della ‘ndrangheta risalgono all’unità d’Italia ma, già sul finire del 1700, si potevano osservare delle forme primitive del fenomeno.

Fino ai primi anni 2000 la ‘ndrangheta fu la più nascosta e meno studiata delle mafie italiane, anche a causa dell’attenzione che lo Stato italiano pose nei confronti di Cosa Nostra, cosa che permise alla criminalità calabrese di svilupparsi in sordina. Con la strage di Duisburg del 2007, la quale fece sei morti, le autorità europee e del mondo intero si scontrarono per la prima volta con il gruppo criminale e con la potenza e l’influenza che esso aveva ormai acquisito su scala internazionale.

Attualmente la ‘ndrangheta è attiva in almeno 39 Paesi, occupandosi principalmente di narcotraffico, per lo più di cocaina, ma anche di estorsione e usura. È inoltre infiltrata in ambiti quali l’agricoltura, l’edilizia, i piani di rilancio industriale e la sanità.

Avendo avuto accesso a intercettazioni, archivi giudiziari e rapporti confidenziali di polizia e grazie a decine di interviste con magistrati, giornalisti e investigatori, Zora Hauser ha potuto delineare un quadro di comportamento delle cosche in questi Paesi. In Germania queste sono “attive fin dagli anni ’60, e poi come braccio operativo di una cosca che esiste in Calabria fin dagli anni ‘70”. La presenza è continua da quegli anni a oggi ed è pervasiva sull’intero territorio, con “concentrazione in determinate parti del territorio: si tratta di cosche che risiedono in più Stati, altre che investono in uno Stato e risiedono in un altro”, una realtà diversa “ma pur sempre una realtà mafiosa”.

La ‘ndrangheta in Svizzera: similitudini e differenze con il caso tedesco

“Il quadro svizzero non è completamente diverso da quello tedesco”, ma è caratterizzato da differenze, perché “la Svizzera non è la Germania, né a livello geografico, né a livello legislativo”. Nelle democrazie consolidate la ‘ndrangheta si muove nei mercati legali; perciò, si occupa di investimenti dei proventi illeciti, quindi di riciclaggio. Nella Confederazione la ricerca non è ancora sviluppata, ma questo tipo di attività può portare a una sottovalutazione del fenomeno, come successo in Germania e nel nord Italia, dove “questi investimenti lasciano traccia e con l’investimento viene la struttura mafiosa”.

La ‘ndrangheta è infiltrata nel settore della gastronomia, in quello delle costruzioni e in quello immobiliare. Quando penetra un mercato, anche legale, “danneggia l’economia e crea concorrenza sleale”. I membri, essendo attivi in questi settori, si integrano nella società, e in Germania per esempio, cercano, di continuo, un “contatto con il livello politico, come sindaci e consiglieri comunali”, che è “la realtà di tutti i giorni anche in Calabria”.

Cosa si può fare in Svizzera? “Cercare di comprendere il fenomeno così come si manifesta in Svizzera”, ma “senza toni di allarmismo, senza pensare che domani l’intera Svizzera sarà fondamentalmente infiltrata dal fenomeno mafioso”. Bisogna perciò analizzare seriamente le “indicazioni che ci sono state nel Paese fin dagli anni ’70, di una presenza strutturata di questo tipo di fenomeno”.

Le locali e il caso di Frauenfeld

Oltre a essere costituita da famiglie o cosche (dette ‘ndrine), la ‘ndrangheta è strutturata in locali, ovvero da un organismo di coordinamento delle ‘ndrine, che necessita di almeno 49 affiliati per essere istituita.

A decidere dell’apertura e della chiusura delle locali è la “Mamma”, ovvero la Locale di San Luca, in provincia di Reggio Calabria. Le locali non sono diffuse soltanto in Calabria e nelle altre regioni italiane, ma anche all’estero, arrivando a formare un sistema di circa un migliaio di locali in tutto il mondo.

In Svizzera è particolarmente nota la Locale di Frauenfeld, esposta a livello internazionale dall’inchiesta antimafia “Helvetia”, la quale nel 2014 aveva scoperchiato una diramazione in territorio elvetico della ‘ndrangheta.

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare