Basilea, situata sulle rive del Reno, con 210’000 abitanti al 40% stranieri, è la terza città più popolosa della Svizzera e rappresenta un punto nevralgico nel cuore dell’Europa. La sua posizione strategica al confine con Germania e Francia ne fa una cerniera transfrontaliera, dove culture, lingue e economie si incontrano e si fondono. La sua area è uno dei principali motori economici della Svizzera, grazie a un tessuto industriale altamente specializzato, in particolare nella chimica farmaceutica. Ospita importanti istituzioni finanziarie e organizzazioni internazionali, tra cui la Banca dei regolamenti Internazionali. La città del carnevale, della Herbstmesse e di Art Basel, quest’anno poi è stata particolarmente sotto i riflettori avendo ospitato l’Eurovision song contest ma anche la finale del Campionato europeo femminile di calcio 2025. Due eventi, almeno inizialmente, da taluni guardati con un po’ di scetticismo, ma rivelatesi un successo.
La Città-Stato con l’Università più antica
Basilea vanta i due edifici più alti della Svizzera e l’Università la più antica del Paese essendo stata fondata da Papa Pio II nel 1460. Aprì le porte pochi anni dopo il Concilio. Ha avuto studenti e professori famosissimi. Tra i tanti Erasmo da Rotterdam, Friedrich Nietzsche e Paracelso, il premio Nobel Paul Karrer, ma anche Conradin Cramer che attualmente guida la città renana in qualità di presidente del Consiglio di Stato cantonale. La città di Basilea, infatti, non ha un Esecutivo come quello della stragrande maggioranza degli altri Comuni politici della Svizzera. A fungere da Municipio è il Governo cantonale. Dal rosso Rathaus affacciato sulla Marktplatz si gestiscono al contempo la città di Basilea e Basilea Città. È il cantone meno esteso della Confederazione (la superficie è più o meno quella di Capriasca o Monteceneri) e conta soli tre Comuni (ci sono anche Bettingen e Riehen).

Conradin Cramer
Presidente del Governo e sindaco
L’organizzazione politica rende molto particolare la funzione svolta dal 46enne avvocato, notaio e professore di diritto alla testa della Città-Stato. “Siamo nel contempo una città è un cantone. Io sono presidente del Consiglio di Stato e sindaco della città. Una situazione piacevole per un politico“, afferma davanti alle telecamere di Prima Ora il politico liberale-democratico. Guida l’Esecutivo nel quale era entrato nel 2017 da un anno.
Sono stati 12 mesi ricchi di soddisfazioni per Basilea, ma anche di interrogativi causati da decisioni politiche arrivate da lontano. La prima preoccupazione dei suoi politici è legata alla questione dei dazi introdotti da Donald Trump. La città, il cantone, l’economia della regione sono fortemente dipendenti dalla farmaceutica. “La nostra industria fa gran parte del suo reddito negli Stati Uniti. Siamo pronti ad affrontare questa sfida, perché offriamo delle ottime condizioni quadro. In Svizzera possiamo dare sicurezza, una cosa che negli Stati Uniti non possono fare”.
Priorità diverse dalle altre città
Sarà perché è l’unico che deve pensare contemporaneamente al Comune e al Cantone, ma al contrario dei sindaci di Coira, Losanna, Ginevra e Zurigo, tra le tre priorità di Conradin Cramer non rientrano né gli alloggi, né il traffico, né la sicurezza. La prospettiva è diversa. Le priorità sono tutte legate ai rapporti della sua città con il resto del mondo. Dopo i dazi vengono infatti i rapporti con l’Europa (“Basilea ha più confini con la Germania e la Francia rispetto a quelli con la Svizzera. Dobbiamo avere dei buoni rapporti”, sottolinea) e le preoccupazioni suscitate dalla situazione internazionale. “I conflitti e le incertezze a livello globale hanno un impatto sulla Svizzera e sul nostro cantone di confine - afferma -. Il nostro benessere e la nostra sicurezza non sono un automatismo. Non sono garantiti. Dobbiamo conquistarli, essere pronti ai cambiamenti anche rapidi a livello mondiale”.
I frontalieri? Una risorsa e nessun dumping
Basilea dà lavoro a circa 35’000 lavoratori tedeschi e francesi che ogni giorno varcano il confine elvetico. I frontalieri non vengono però considerati come un problema. Anzi. “Sono sicuramente una risorsa.; noi dipendiamo da loro - sottolinea il sindaco e presidente -. Spesso sono lavoratori molto qualificati. Svolgono dei lavori importanti che noi non potremmo far fare solamente ai basilesi. Abbiamo bisogno di queste persone. Basilea va al di là dei confini nazionali”. Nella città renana, assicura Conradin Cramer, non si registra neppure una pressione sui salari dei residenti: “Per fortuna non la viviamo così. Non c’è dumping salariale”.
Alla scoperta della Svizzera attraverso le sue città
Questo articolo è legato alla serie che Prima Ora (il programma dell’Info RSI in onda dal lunedì al venerdì alle 18.00 su LA 1) tra il 31 ottobre e il 7 novembre 2025 ha dedicato alla scoperta di alcune città svizzere attraverso la testimonianza dei loro sindaci: Coira, Losanna, Ginevra, Zurigo e Basilea.






