Svizzera

La canicola stressa anche i pesci

L’aumento delle temperature nei fiumi e nei laghi mette a rischio la fauna ittica. Esperti e autorità studiano soluzioni per proteggere le specie più vulnerabili

  • Oggi, 10:08
  • Oggi, 10:09
La canicola stressa anche i pesci

La canicola stressa anche i pesci

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Di: ATS/Swing 

La temperatura dei fiumi svizzeri è aumentata notevolmente nelle ultime due settimane. Esistono diverse misure preventive che possono essere adottate per proteggere la fauna ittica. Giovedì scorso, per esempio, sono state trovate diverse decine di pesci morti in un torrente vicino a Weinfelden. La scoperta evidenzia la vulnerabilità dei piccoli affluenti alle ondate di calore come quella che ha colpito anche la Svizzera nelle ultime due settimane.

L’impatto delle ondate di caldo è più limitato nei laghi, dove i pesci possono scendere in profondità per rinfrescarsi, osserva la Federazione svizzera di pesca (FSP), interpellata dall’agenzia Keystone-ATS. Sebbene l’ondata di calore non abbia effetti a breve termine sulle popolazioni ittiche dei grandi bacini, altera comunque l’equilibrio naturale.

La FSP rileva anche che più la massa d’acqua è piccola e più è esposta al sole, maggiore è il rischio per le popolazioni ittiche. Infatti, più alta è la temperatura, più è difficile ossigenare l’acqua. Le diverse specie di pesci reagiscono in modo diverso all’aumento delle temperature. Le trote e i temoli sono molto sensibili al calore, mentre altre, come i pesci gatto e le anguille, sono più resistenti.

Misure per attenuare il fenomeno

Nel bacino del Doubs secondo l’Ufficio dell’ambiente del canton Giura si possono ancora prevedere altre misure, come lo scavo nell’alveo del fiume per formare piscine fresche. I pesci possono così rifugiarsi in queste vasche durante le ondate di calore.

A tal fine, il Governo cantonale giurassiano ha realizzato un inventario delle sorgenti di acqua fredda nel terreno carsico del Doubs per determinare i luoghi più adatti per queste strutture. Altre azioni specifiche possono essere intraprese dalle autorità pubbliche, come il divieto di navigazione, di pesca e persino di balneazione per limitare lo stress sulle popolazioni ittiche.

Il peggio forse dovrà ancora arrivare

Nonostante le alte temperature, l’FSP non ha ancora rilevato alcun segno di eccesso di mortalità. Ma l’estate è ancora lunga e, come sottolinea David Bittner, amministratore dell’FSP, le temperature medie più alte sono previste per agosto. L’organizzazione cita fra le possibili soluzioni anche l’installazione di legno morto sul fondo dei corsi d’acqua, che contribuisce a limitare l’aumento della temperatura.

Sebbene sia possibile adottare misure per ridurre al minimo l’impatto del caldo, la fonte della minaccia per i pesci d’acqua dolce è multifattoriale. Il rischio di siccità, l’esaurimento delle fonti alimentari, il pompaggio e varie forme di inquinamento sono tutte spade di Damocle che pendono sulla fauna. Per David Bittner, la legislazione sulla protezione delle acque deve essere pienamente attuata se si vogliono fare progressi significativi nella protezione dei pesci.

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