Svizzera

La pandemia ha lasciato il segno sui giovani

Studio UNICEF: insoddisfazione in netto aumento nei paesi ricchi - In Svizzera si registra un forte peggioramento anche nell’istruzione e nei rapporti famigliari

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Bandiere Svizzera e ONU

Sovrappeso al 22% nella fascia d'età 5-19 anni in 14 nazioni su 43

  • Keystone
Di: ATS/M.Mar. 

Un rapporto del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF) ha concluso che la pandemia da Covid-19 ha deteriorato il benessere dei bambini in Svizzera ed in altri Paesi ad alto reddito. Il “Report Card 19” (così si chiama lo studio), ha messo a confronto i dati rilevati in 43 paesi dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OCSE) e dell’Unione Europea. La ricerca fornisce un quadro sugli effetti della pandemia e dei Lockdown sui bambini e gli adolescenti. Paesi Bassi e Danimarca si sono classificati nei primi posti in termini di benessere. Ultimo il Cile.  

Tra i risultati posti in rilievo spicca l’insoddisfazione per la vita tra i giovani, in netto aumento nel quinquennio 2018-2022 in 15 dei 26 paesi presi in considerazione. Nello stesso periodo in esame, la percentuale di bambine e bambini obesi è aumentata considerevolmente in 14 nazioni su 43. Il 22% dei bambini nella fascia d’età 5-19 anni è sovrappeso.

Anche la Svizzera registra peggioramenti nella soddisfazione e nell’istruzione

La Confederazione riscuote un sesto posto nel raffronto internazionale, ma il benessere dei più giovani è comunque peggiorato notevolmente: la percentuale di quindicenni che si è dichiarata soddisfatta della propria vita dopo la pandemia è scesa dall’82% al 78%.

Si registra un’involuzione anche nelle competenze scolastiche. Nell’ultimo quinquennio il divario di rendimento tra i bambini di estrazione socio-economica elevata rispetto a quelli di estrazione socio-economica più bassa è cresciuta ulteriormente, soprattutto in matematica.

Il divieto di aggregazione, che durante il Covid ha portato alla chiusura forzata delle scuole per un periodo prolungato e ad un’educazione da remoto, ha avuto un forte impatto sull’apprendimento. Il ritardo nell’istruzione, secondo le stime, è tra i sette e i dodici mesi.

Durante il periodo di isolamento i giovani hanno passato molto tempo tra le mura di casa, ma questo sembrerebbe non aver consolidato il rapporto in famiglia. In Svizzera un bambino su quattro sostiene infatti che i propri genitori trovano tempo per ascoltarli o parlargli solo una o due volte alla settimana.

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Notiziario 5.00 del 14.05.2025 - Il rapporto UNICEF

RSI Info 14.05.2025, 08:03

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