Medio Oriente, Cassis: “Una luce di speranza per il futuro”

“È un giorno bello, è un giorno di grande sollievo” esordisce Ignazio Cassis ai microfoni della RSI a proposito dell’accordo di pace firmato lunedì in Egitto con l’obiettivo di porre fine al conflitto israelo-palestinese. Il capo del Dipartimento federale affari esteri (DFAE), intervistato a Camignolo a margine del comitato cantonale del PLR al quale ha partecipato, accoglie favorevolmente questo accordo e si rallegra per la cessazione delle ostilità e per il ritorno a casa degli ostaggi israeliani.

Nella giornata di ieri, infatti, vi è stato uno scambio di ostaggi israeliani e detenuti palestinesi. Dopo più di due anni di detenzione, 20 ostaggi ancora in vita sono stati liberati da Hamas, mentre Israele ha rilasciato quasi 2’000 detenuti palestinesi. I corpi degli ultimi ostaggi sono ancora in mano ad Hamas, ma dovrebbero essere riconsegnati nei prossimi giorni.

L’accordo siglato in Egitto permette di far intravedere “una luce di speranza per il futuro”, continua Cassis, “la Svizzera è certamente molto felice che sia stato possibile arrivare a questa giornata, che andrebbe festeggiata, proprio per questo bel momento che stiamo vivendo”. Il primo traguardo di una lunga serie di sforzi che è ancora necessario intraprendere. Il piano in 20 punti proposto dal presidente Trump delinea diverse azioni necessarie per il raggiungimento della pace, sottolinea Cassis, tra cui il consolidamento di un’autorità palestinese. È ora necessario raggiungere un po’ di stabilità per poter iniziare “il grande discorso della ricostruzione”, conclude il consigliere federale.

Nonostante le buone notizie di ieri, fuori dal comitato cantonale, vi sono state delle proteste contro l’operato del DFAE. Una trentina di persone si sono trovate per manifestare il loro dissenso.