Il presidente della Conferenza dei vescovi svizzeri, Charles Morerod, vuole introdurre un registro nazionale per il clero. “Ogni parrocchia potrà così verificare tramite smartphone se ci sono accuse o restrizioni”, ha dichiarato Morerod in un’intervista.
Un sistema del genere è attualmente in fase di implementazione nella sua diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo, ha detto monsignor Morerod giovedì alla Neue Zürcher Zeitung.
Il vescovo ha preso come modello la Francia, rilevando che lì esiste già un sistema digitale. I sacerdoti riceverebbero una carta d’identità munita di un codice QR. Al momento dell’assunzione, le parrocchie potrebbero così verificare se esistono precedenti riguardanti la persona in questione.
Secondo l’alto prelato, non tutti sono ancora convinti di questo sistema all’interno della conferenza episcopale, poiché il sistema francese è meno conosciuto nella Svizzera tedesca. “Ma il processo è avviato”, ha aggiunto.
Il “Nutriscore” francese dei don
In Francia lo hanno chiamato anche il “Nutriscore” dei sacerdoti, richiamando il sistema che certifica la qualità nutrizionale degli alimenti. Nel 2023 la Conferenza dei vescovi di Francia ha introdotto una carta d’identità digitale dei sacerdoti. Scansionando un codice QR, presente sul documento, le persone abilitate possono verificare - tramite un sistema semaforico verde-giallo-rosso - se i poteri del prete sono limitati da una sanzione o inesperienza, oppure se per una ragione grave non può celebrare un sacramento.

Abusi nella Chiesa, in 5 si fanno avanti
Il Quotidiano 09.07.2025, 19:00