Ticino e Grigioni

Abusi nella Chiesa, l’appello del vescovo: “Fatevi avanti”

A otto mesi dalla sua nascita, sono finora 5 le vittime che si sono rivolte al Gruppo di ascolto per le vittime in ambito religioso in Ticino, ma sono casi ormai prescritti – Caranzano: “Noi ci siamo”

  • Ieri, 21:22
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Abusi nella Chiesa, in 5 si fanno avanti

Il Quotidiano 09.07.2025, 19:00

Di: Quotidiano/dielle 

Otto mesi fa in Ticino è stato fondato il GAVA, il gruppo di ascolto per le vittime in ambito religioso. Finora sono 5 le vittime che lo hanno contattato, per parlare degli abusi subiti e trovare conforto da parte di professionisti indipendenti e di altre vittime.

I cinque casi non sono recenti, riguardano persone che hanno subito abusi in passato e che ora sono adulte. Persone che avevano bisogno di ascolto, per elaborare una sofferenza soffocata e trascinata per decenni.

“Sono tutti casi che erano già conosciuti e anche prescritti – spiega ai microfoni del Quotidiano la presidente del GAVA Myriam Caranzano –, ma di persone che hanno comunque voluto parlarne con noi e raccontare la propria storia. Inoltre da noi ci sono persone che hanno subito abusi e che sanno bene di cosa si parla e che quindi possono capire fino in fondo il vissuto delle vittime”.

Tra di loro, c’è anche chi ha chiesto di parlare con il vescovo di Lugano Alain De Raemy, che oggi ha voluto fare un appello: “Chiedo alle persone che hanno vissuto sofferenze e hanno testimonianze da portare di farsi avanti. So che è difficile, ma ora le condizioni sono date grazie al gruppo di ascolto e al LAV (Servizio di aiuto alle vittime di reati, ndr), tramite il quale si può anche denunciare”.

L’appello vale anche per chi ha subito abusi nelle scuole cattoliche, un ambito che sta approfondendo l’università di Zurigo.  

In Ticino ad ogni modo sembrano emergere meno casi rispetto al resto della Svizzera, segno probabilmente che il tema è ancora un tabù e che a volte rimane un senso di vergogna, perfino di colpa.

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