Svizzera

Nuove misure per i carri merci, i privati frenano

Insufficienti per alcuni esperti, troppo restrittive invece per i trasportatori che criticano anche la tempistica, ritenuta troppo corta per l’introduzione

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RG delle 12.30 del 12.09.25, il servizio di Paola Latorre

RSI New Articles 12.09.2025, 12:52

  • Keystone
Di: Radiogiornale/Latorre 

Insufficienti per alcuni esperti, troppo restrittive invece per i trasportatori. Sono le reazioni all’indomani dell’annuncio delle misure che l’Ufficio federale dei trasporti (UFT) ha elaborato per rendere più sicuro il trasporto di merci su rotaia.

A causare il deragliamento del treno merci nell’agosto del 2023 era stata la rottura di una ruota. Per questo il diametro minimo delle ruote dovrà essere di 864 millimetri, contro il limite europeo di 860. L’asticella che la tolleranza per l’usura della ruota viene quindi posta più in alto. Altra novità riguarda la manutenzione più frequente dei vagoni, le ispezioni dovranno essere effettuate ogni 50’000 o 200’000 chilometri a seconda del tipo di suola del freno e del diametro della ruota.

Novità che, ai microfoni di SRF, Ruedi Beutler, esperto del Gotthard Team, che sostiene solo parzialmente: “È sicuramente positivo poter ora verificare su un impianto se la manutenzione periodica è stata eseguita. Tuttavia, le misurazioni non forniscono informazioni sulla formazione di crepe nelle ruote, ma solo su come queste possono diffondersi”. Durante l’ispezione bisognerebbe sollevare la ruota e controllare il battistrada. “Non è un processo complicato e richiede in media due ore per vettura. Sarebbe fattibile e più sicuro”.

L’attuazione dei nuovi standard, ha detto l’UFT, deve iniziare immediatamente e va completata entro fine anno. Per il consigliere agli Stati Josef Dittli, che è anche presidente dell’Unione svizzera dei trasporti le nuove misure, a cui dovranno adeguarsi tutti i treni merci per poter circolare in Svizzera, sono troppo restrittive nei confronti dei proprietari dei vagoni. “I frequenti controlli rischiano di causare colli di bottiglia nella disponibilità di carri ferroviari”, ha spiegato Dittli. “Sarà difficile mantenere la disponibilità al livello attuale. Questo potrebbe persino portare a problemi nell’approvvigionamento nazionale svizzero”. Un’altra conseguenza potrebbe essere un ritorno al trasporto su strada, poiché quello ferroviario diventerebbe più costoso. In linea di principio, tuttavia, Dittli ritiene che queste misure rappresentino importanti passi avanti in termini di sicurezza.

L’immediata entrata in vigore delle prescrizioni viene criticata anche dall’Associazione svizzera proprietari raccordi e carri privati, non è ancora chiaro come queste andranno attuate. “Già oggi mancano le società di manutenzione, le capacità, le risorse e i componenti”, si legge in una nota.

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