Nel 2021, le malattie cardiovascolari sono state la prima causa di morte in Svizzera. Tolta la parentesi Covid, è un dato che rispecchia le statistiche degli anni passati. La seconda causa invece sono i tumori. Stando ai dati pubblicati dall’Ufficio federale di statistica, 7'615 donne e 9'265 uomini con un’età media di 75 anni sono deceduti a causa di questa patologia.
In Ticino e in Romandia, inoltre, si registrano più cancri al polmone rispetto alla Svizzera tedesca: si parla di 61,3 casi per 100'000 abitanti contro 54,8. In entrambe queste aree vi è anche una più alta percentuale di fumatori: 32,2% per il primo e 28,2% per il secondo, contro il 26,4% tra i germanofoni.
Il radon
Ma non c’è solo il fumo a provocare questa malattia. Sul banco degli imputati figura anche il radon. La Lega polmonare svizzera afferma che in Europa è il responsabile di circa il 10% dei cancri al polmone. Nella Confederazione, come si può leggere sul sito dell’Ufficio federale della sanità pubblica, vengono censite ogni anno dalle 200 alle 300 morti legate a questo gas nobile radioattivo naturale.
Il radon si trova in natura, nel suolo. È invisibile, inodore e insapore, non è quindi possibile percepirlo. Se si osserva la mappa della Svizzera, appare chiara la sua presenza nella Svizzera italiana. La cartina mostra la probabilità in percentuale di superare il valore di riferimento di 300 Bq/m3 della concentrazione del radon negli edifici. Grazie a questo motore di ricerca, si può inserire il proprio indirizzo e vedere com’è la situazione.
Il radon diventa pericoloso se si accumula in locali chiusi. Riesce a penetrare nelle case attraverso le zone permeabili nelle pareti delle cantine e nei pavimenti. La sua concentrazione diminuisce, nei piani superiori. Se si respira, i suoi prodotti di decadimento radioattivi si fissano sui polmoni, provocando un’esposizione alle radiazioni che aumenta proprio il rischio di cancro ai polmoni.
Radon - Il Giardino di Albert del 27.03.2016
RSI Info 21.04.2023, 10:40
Misurare la sua presenza
In tutto il paese si può misurare la sua presenza attraverso un dosimetro. Se fosse riscontrata una concentrazione troppo elevata, è possibile adottare una serie di misure edilizie e ricorrere alla consulenza di uno specialista. Per quanto riguarda le nuove costruzioni o le ristrutturazioni, è necessario interfacciarsi con l’architetto o un responsabile cantonale del radon (qui la lista). In questo caso viene consigliato, per esempio, di isolare bene la superficie a contatto con il terreno. È necessaria una platea di fondazione continua e le pareti a contatto con il terreno devono essere realizzate in calcestruzzo della classe di esposizione XC2. È inoltre molto importante l’isolamento dei cavi elettrici e delle tubature delle acque di scarico, grazie all’uso di manicotti. (qui tutte le misure consigliate).
La problematica è conosciuta da tempo, tant’è vero che la Confederazione nel 2012 aveva lanciato un piano di azione contro il radon. Nel 2020 questo programma è terminato con risultati deludenti: le misurazioni sono state effettuate solo nel 6% degli immobili elvetici e non sono state rese disponibili cifre sugli edifici risanati. Un nuovo piano, anche per sensibilizzare la popolazione sul tema, è stato lanciato nel 2021 e si concluderà nel 2030.
Giornata del radon - Quotidiano del 7.11.2020
Notiziario delle 2.00 del 18.04.2023
RSI Info 21.04.2023, 10:23
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