I due periodi di regolazione preventiva della popolazione di lupi in Svizzera - fra il dicembre del 2023 e il gennaio del 2024 dapprima, dal 1° settembre 2024 al 31 gennaio 2025 poi - hanno avuto l’effetto sperato: la rapida crescita del numero di predatori è stata rallentata, secondo un rapporto dell’Ufficio federale dell’ambiente pubblicato martedì. Troppo presto, però, sia per prevedere un’evoluzione a lungo termine che per valutare gli effetti che gli abbattimenti hanno avuto sul comportamento dei lupi.
Nel dettaglio, nel periodo 2024/2025, l’UFAM ha approvato l’abbattimento di circa 125 lupi. Alla fine di gennaio i Cantoni avevano prelevato preventivamente 92 grandi predatori. Al termine di questa fase si contavano 36 branchi (25 in Svizzera e 11 transfrontalieri), uno in più rispetto alla fine del primo periodo di regolazione un anno prima, quando in due mesi erano stati effettuati 55 dei 100 prelievi autorizzati.
Il numero di predazioni di animali da reddito è allo stesso tempo calato nuovamente dopo il picco del 2022. Le cifre per il 2024 sono simili a quelle del 2021, quando la popolazione di lupi contava tra i dieci e i quindici branchi. Accanto alla regolazione preventiva, si ribadisce nel documento la necessità di un impegno a lungo termine per la protezione del bestiame.
Il bilancio sottolinea però anche le difficoltà connesse ai prelievi: quello di procedere agli abbattimenti in un contesto sociale, per educare gli altri esemplari rendendoli più schivi, di riuscire a uccidere un intero branco quando previsto, di distinguere gli esemplari nati nel corso dell’anno dagli altri membri e i lupi che fanno parte di un branco da quelli erranti che frequentano lo stesso territorio. Infine, di non incorrere in errori di prelievo: nei due periodi in esame non ci sono stati abbattimenti al di fuori dei perimetri autorizzati, ma per sbaglio sono state uccise tre linci e un cane da protezione delle greggi.

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Notiziario 27.05.2025, 15:00
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