Svizzera

Romandia in rosso, la protesta si allarga

Oltre 12’000 in strada a Losanna contro i tagli. Scioperi anche a Friburgo e tensioni crescenti a Ginevra per i conti pubblici deficitari

  • Oggi, 06:52
03:23

I cantoni romandi in difficoltà finanziarie

Telegiornale 03.10.2025, 20:00

Di: Telegiornale-Riccardo Bagnato/Spi 

In Romandia diversi Cantoni sono nelle cifre rosse. A Ginevra e Vaud soprattutto, dove i sindacati sono già sul piede di guerra. Più di 12’000 persone sono scese in strada a Losanna giovedì sera per protestare contro le misure di risparmio del Cantone. Arrabbiati per i contributi sul salario dei collaboratori pubblici, i tagli agli ospedali, all’Università, e ai servizi per l’infanzia.

“Vogliono tagliare 10 milioni di franchi quando siamo già sotto pressione, mancano i mezzi, il personale, manca tutto. Impossibile tagliare”, spiega uno dei manifestanti. Ai microfoni del Telegiornale, Catherine Friedli, segretaria sindacale SSP Vaud fa il punto della situazione: “Abbiamo chiesto di discutere delle misure, ma il Cantone ha rifiutato di farlo ed è per questo che il personale è in agitazione e farà sciopero contro queste misure di austerità”.

Uno sciopero è stato organizzato questa settimana a Friburgo contro il piano di risanamento che mira a risparmiare 405 milioni di franchi tra il 2026 e il 2028, tra tagli salariali, congelamento dell’indicizzazione degli stipendi e riduzioni nei servizi pubblici.

“Il Consiglio di Stato - spiega Gaétan Zurkinden, segretario regionale SSP Friburgo - deve rinunciarvi e se ha dei problemi deve abbandonare i regali fiscali che ha fatto a chi ha davvero i soldi”.

La Romandia insomma vede rosso per il 2026. Si va dai meno 409 milioni di Ginevra, ai 331 milioni nel canton Vaud, fino a meno 16 milioni nel Giura e un fragile pareggio di bilancio previsionale negli altri Cantoni. La presidente del Governo vodese, Christelle Luisier, motiva in questo modo il pesante deficit: “Durante questi ultimi anni, abbiamo avuto crisi come quella ucraina, 100 milioni in più nel budget del cantone all’anno, l’indicizzazione dei salari con l’inflazione, e poi la non distribuzione dei benefici della BNS, 380 milioni in meno nelle casse, e poi nel canton Vaud abbiamo degli impegni finanziari automatici, una crescita demografica importante e, legata a questa, la necessità di investire nelle infrastrutture per le scuole o i costi legati al sistema sanitario”.

Costi della salute e sussidi pesano nel canton Vaud, dove per legge i premi di cassa malati sono legati a un tetto massimo del 10% del reddito, ma pesano anche a Ginevra, come spiega la consigliera di Stato e responsabile delle finanze, Nathalie Fontanet: “Quello che ci preoccupa di più è che le entrate aumentano, ma questo aumento non è più sufficiente per coprire l’aumento dei costi obbligatori su cui il Consiglio di Stato non ha un controllo diretto”.

La Romandia è dunque un’osservata speciale. Funzionari e sindacati sono in agitazione, in attesa di capire meglio, a marzo, quali saranno le misure di risparmio reali.

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