Svizzera

Si celebra la Giornata mondiale della lotta all’AIDS

Tema di quest’anno “prendi la strada dei diritti” - Un farmaco fa ben sperare per azzerare il rischio di contagio

  • 1 dicembre 2024, 13:07
  • 1 dicembre 2024, 14:35
02:55

RG 12.30 del 01.12.2024 L’intervista all’epidemiologo Benjamin Hampel

RSI Info 01.12.2024, 13:07

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Di: Radiogiornale/Swing 

La “Giornata Mondiale dell’AIDS”, ricorre oggi, come ogni anno, ogni 1° dicembre. Il tema scelto per quest’anno è “Prendi la strada dei diritti” e pone l’accento sull’importanza dei diritti umani per sconfiggere la malattia entro il 2030, obiettivo definito dal Programma delle Nazioni Unite per l’AIDS.

È oggi disponibile, ma a prezzi esorbitanti, circa 40’000 franchi l’anno, il farmaco antiretrovirale iniettabile Lenacapavir, farmaco a lunga durata d’azione prodotto dalla statunitense Gilead. Due iniezioni all’anno basterebbero per praticamente azzerare il rischio di contrarre l’HIV.

Finora il Lenacapavir è quanto di più vicino ci possa essere ad un vaccino. A questo proposito il Radiogiornale della RSI ha chiesto al dottor Benjamin Hampel, epidemiologo all’Università di Zurigo cosa ne pensa. Hampel precisa che “il medicamento in questione viene spesso definito un punto di svolta perché i risultati ottenuti sono molto promettenti. Gli studi condotti su oltre 5’000 donne e nell’Africa subsahariana, dove finora altri trattamenti non hanno avuto molto successo, hanno determinato che nessuno sia stato infettato dall’HIV, nonostante i fattori di rischio fossero molto elevati”.

Il Lenacapavir non è definibile con il termine “vaccino perché una vaccinazione funziona in modo tale da stimolare il proprio sistema immunitario. Qui non è il caso. Si tratta di un’altra terapia retrovirale. È un farmaco contro il virus che deve essere iniettato ogni sei mesi” ed è comunque disponibile anche in Svizzera.

“Il medicinale è approvato anche nella Confederazione ma a condizioni molto specifiche”, precisa l’epidemiologo. “Nella prevenzione viene somministrato come mono preparato, cioè come sostanza unica e questo lo rende diverso e fa ben sperare i ricercatori. Non si tratta però di una terapia standard. Per ora è un’opzione promettente per i pazienti che hanno difficoltà a aderire ai regimi orali giornalieri o che sono resistenti ad altre terapie antiretrovirali”.

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