Svizzera

Spazi aerei NATO violati, Pfister: “Deve preoccuparci”

A SRF il consigliere federale responsabile della Difesa si dice inquieto per la situazione della sicurezza in Europa: “Siamo davanti a una forma di guerra ibrida”

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Martin Pfister

Martin Pfister davanti a uno dei droni israeliani acquistati dalla Svizzera, un progetto segnato da difficoltà e che "non decolla"

  • Keystone
Di: dielle/SRF 

“Sono preoccupato. Questo riguarda tutta l’Europa e quindi anche la Svizzera”. Lo ha affermato il consigliere federale Martin Pfister alla trasmissione Rundschau Talk della SRF, dopo che lunedì notte dei droni hanno paralizzato per ore gli aeroporti di Oslo e Copenaghen e dopo che anche la scorsa notte ne sono stati avvistati altri sopra una serie di aeroporti nella Danimarca, Stato membro della NATO così come la Norvegia. All’aeroporto di Aalborg, nel nord della Danimarca, lo spazio aereo ha dovuto essere temporaneamente chiuso, con conseguente cancellazione di alcuni voli. La premier danese Mette Fredriksen l’ha definito un attacco ibrido, anche se finora le circostanze non sono chiare. E queste sono solo le ultime violazioni, che nelle ultime settimane si sono moltiplicate.

Per Pfister siamo davanti a “una forma di guerra ibrida: si prova la guerra, si osservano le reazioni e ci si prepara di conseguenza. Questo deve preoccuparci”.

La Svizzera, con le sue importanti infrastrutture nel settore energetico e nella ricerca scientifica, è una società vulnerabile - e potrebbe diventare essa stessa bersaglio di attacchi russi. A medio termine esiste il rischio di minacce e che vengano testate armi: “Dobbiamo essere preparati molto rapidamente contro questi attacchi”.

Una lunga serie di sconfinamenti

Le violazioni dello spazio aereo NATO sono iniziate nella notte tra il 9 e il 10 settembre, quando la Polonia ha abbattuto oltre dieci droni russi che volavano nello spazio aereo polacco. Soltanto tre giorni dopo, la sera del 13 settembre in Polonia è nuovamente scattato un allarme e aerei polacchi e degli alleati si sono alzati in volo, ma l’intervento si è poi rivelato preventivo. Non così in Romania, dove la stessa sera un drone russo è stato intercettato dai caccia rumeni che hanno seguito il velivolo senza pilota fino alla sua scomparsa dai radar. A distanza di qualche giorno, la sera del 19 settembre, un altro episodio: questa volta tre jet militari russi hanno violato lo spazio aereo dell’Estonia per circa 12 minuti, intercettati da caccia italiani, svedesi e finlandesi: Tallinn ha descritto l’atto come “sfrontato e senza precedenti”, ma Mosca ha in seguito respinto le accuse negando ogni intenzionalità. Si arriva poi alla settimana corrente: lunedì notte dei droni hanno paralizzato per ore gli aeroporti di Oslo e Copenaghen, mentre mercoledì notte anche l’aeroporto danese di Aalborg, nel nord, è stato costretto a chiudere lo spazio aereo a causa della presenza di droni. In questi due ultimi casi non sono ancora noti l’origine e l’intenzione dei velivoli senza pilota, ma il governo danese ha definito i sorvoli come attacchi ibridi.

Per rispondere a queste violazioni degli spazi aerei, la NATO ha attivato l’operazione Eastern Sentry (sentinella orientale), che prevede misure e interventi per proteggere il fianco orientale dell’Alleanza. 

03:41

Incursioni dei droni in Danimarca erano “un attacco ibrido”

Telegiornale 25.09.2025, 12:30

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