È un sostegno ma con forti riserve, quello che l’Associazione delle aziende elettriche svizzere (AES) dà all’accordo sull’energia elettrica fra Svizzera e Unione Europea.
L’organizzazione, infatti, chiede una revisione in profondità dell’attuazione in patria che, in una nota diffusa oggi, martedì, viene definita “insostenibile”. L’auspicio di AES, quindi, è che l’assetto del settore sia conforme alle regole di mercato e non presenti requisiti più restrittivi rispetto alle disposizioni dell’UE: condizioni nazionali supplementari che vadano oltre non apporterebbero alcun valore aggiunto per i consumatori e causerebbero un inutile aumento dei prezzi.
“Continuano a vigere”, a detta di AES, “prescrizioni inutilmente rigide sull’origine dell’energia elettrica”. L’associazione chiede di sopprimerle, ritenendo che esse ostacolino un approvvigionamento di base efficiente e accessibile.

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Notiziario 21.10.2025, 11:00
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L’organizzazione illustrerà le sue proposte di revisione entro la fine del mese, quando si chiuderà la procedura di consultazione sull’intero pacchetto di accordi fra Berna e Bruxelles.
AES inquadra quindi anche gli aspetti positivi dell’accordo sull’energia elettrica, che integra completamente la Svizzera nel mercato interno europeo e potenzia la cooperazione per un sicuro funzionamento della rete: ciò assicura l’approvvigionamento, specie in inverno, permette un commercio più efficiente dell’elettricità oltre i confini nazionali e rafforza l’economia elvetica.