“Un percorso di guerra, sembrava un tifone dei tropici”. Con queste parole Mauro Medolago ha raccontato al Quotidiano della RSI quanto accaduto giovedì scorso quando, un mesociclone, come lo chiamano gli esperti - un temporale fra i più pericolosi in termini di potenza sprigionata e di potenziali danni - si è abbattuto nell’area di Porza e sui boschi di Trevano.
Un territorio pari a cinque campi di calcio colpito dal maltempo, almeno 300’000 franchi di danni per quello che era considerato nel Luganese un angolo pregiato di verde. Ora, anziché gli alberi, sono spuntati decine di operai, motoseghe, camion ed elicotteri.
“Abbiamo visto poco, racconta ancora incredulo Medolago, perché c’era talmente una tormenta, era tutto tutto bianco... abbiamo visto niente ed abbiamo filmato quello che abbiamo potuto. Il disastro lo abbiamo visto quando è calato il vento e quando tutto era passato. Dopo 5 minuti il bosco non c’era più”.
“Devo dire che su una superficie così vasta io non ho mai visto uno scenario simile. È abbastanza scioccante per chiunque, anche per noi addetti ai lavori”, ha spiegato Jacques Bottani, capo Ufficio forestale del 5° circondario. Lunedì mattina è stato dato il via ai lavori di ripristino di quanto la furia del maltempo ha lasciato sul terreno. Rami, foglie, tronchi, alberi interi che con le loro fronde hanno fatto da vela alla furia del vento e di un evento atmosferico fra i più rari, ma purtroppo sempre più presenti. Pensare che proprio qui era in atto un importante progetto di riqualifica. “Sono quei comparti di bosco periurbani molto graditi alla popolazione, spiega ancora Bottani. Sono frequentati tutto l’anno da chi va col cane, chi va a correre e quindi in un primo momento c’è stata un po’ di paura. La speranza era che nessuno si fosse fatto male. Adesso dovremo riprenderlo in mano e rielaborarlo perché la natura ha voluto fare diversamente”. Garantire la sicurezza totale è impossibile ma monitoraggio e prevenzione nell’eliminare piante pericolanti, può fare molto.