Anche in Ticino è stata avviata la campagna nazionale “Insieme senza violenza sessuale”. Sviluppata da Prevenzione svizzera della criminalità (PSC), l’operazione punta a sensibilizzare sul tema della violenza sessuale in ambito domestico, professionale e nello spazio pubblico, attraverso la promozione di relazioni sane, basate sul rispetto reciproco. Lo ha annunciato giovedì il Dipartimento delle istituzioni.
L’iniziativa fa parte della strategia nazionale che mira alla prevenzione e alla lotta contro la violenza in osservanza della Convenzione di Istanbul, entrata in vigore in Svizzera nel 2018.
A livello ticinese la campagna è promossa dalla polizia (comunale e cantonale) e dal Coordinamento istituzione in ambito di violenza domestica del Dipartimento delle istituzioni per il tramite della Divisione della giustizia e pure attraverso puntali collaborazioni con altri Dipartimenti e con i Comuni.
Poster, cartoline, adesivi e spille sono parte del materiale diffuso, il quale offre spiegazioni sul tema, come i servizi a cui è possibile rivolgersi per chiedere informazioni e aiuto. Tra questi vi sono la Polizia, per situazioni di emergenza, e il Servizio per l’aiuto alle vittime di reati del Dipartimento della sanità e della socialità, per far fronte a dubbi, ma anche per ottenere un accompagnamento concreto. Chi desidera contribuire alla diffusione del materiale informativo può rivolgersi al Coordinamento istituzionale in ambito violenza domestica all’indirizzo mail violenzadomestica@ti.ch o al numero telefonico 091 814 32 32.
Nel mese di novembre seguirà una nuova campagna nazionale, che si focalizzerà sul riconoscimento e la lotta contro la violenza di genere, la violenza domestica e la violenza sessuale.
Cos’è la violenza sessuale?
Sul sito internet della Prevenzione svizzera della criminalità vengono fornite importanti informazioni sul tema della violenza sessuale. L’espressione violenza sessuale, si legge sul portale, “raggruppa tutte le aggressioni e tutti gli abusi di natura sessuale, siano essi verbali, subdolamente fisici o apertamente violenti. Ciò include anche il concetto di “violenza sessualizzata”.
Si tratta di una forma di violenza in cui a prevalere non è tanto il desiderio sessuale dell’autore, ma piuttosto l’obiettivo primario di umiliare, sminuire, quindi indebolire e sottomettere la vittima nel tempo. In questo caso il sesso diventa uno strumento di potere. Questo fenomeno è noto nei casi di stupri di massa durante le guerre, ma anche nel contesto della violenza domestica (stupro nel matrimonio) e del posto di lavoro (molestie sessuali). Chi esercita questo tipo di potere, percepisce i propri atti come sessualmente eccitanti”.
La violenza sessuale, ricorda la prevenzione svizzera della criminalità, può verificarsi ovunque: a casa, nei luoghi pubblici e sul posto di lavoro.
Radiogiornale 12.30 del 18.09.2025 - Il servizio di Manuel Ferrari
RSI Info 18.09.2025, 13:02
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