Ticino e Grigioni

Accordi con l’UE, i punti dolenti secondo il Governo ticinese

In una presa di posizione il Consiglio di Stato chiede modifiche per poter attuare su scala regionale la clausola di salvaguardia e si pronuncia per il referendum obbligatorio

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Presa di posizione del Consiglio di Stato ticinese sui bilaterali III

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Di: Spi 

Una modifica legislativa affinché la clausola di salvaguardia sia attuabile anche su base cantonale e regionale. È quanto chiede il Consiglio di Stato ticinese nella propria presa di posizione sul pacchetto di accordi tra Svizzera e UE che è stata trasmessa mercoledì al Consiglio federale.

Il Governo richiede l’adozione di modifiche considerate d’importanza sostanziale per il Canton Ticino e un rafforzamento del ruolo dei Cantoni nell’iter per l’integrazione del diritto europeo. La presa di posizione odierna fa seguito a quelle inoltrate alla Conferenza dei Governi cantonali, la cui posizione è stata resa nota la scorsa settimana.

Pur accogliendo “positivamente il fatto che l’attuale pacchetto negoziale costituisca un miglioramento rispetto alla precedente proposta (Accordo istituzionale del 2018)“, il Consiglio di Stato ritiene imprescindibile intervenire su alcuni aspetti specifici. In particolare, come detto, sullo strumento della clausola di salvaguardia.

In secondo luogo, sottolinea la nota governativa, “andranno previste adeguate misure di compensazione interna per i Cantoni maggiormente esposti agli effetti negativi della libera circolazione”. Infine, “dovranno essere garantiti alcuni chiarimenti e maggiori garanzie nell’ambito dell’accordo sull’energia elettrica”.  “Solo a fronte di sensibili miglioramenti” sui punti indicati, il Governo potrà pronunciarsi a favore del pacchetto.

Infine viene ribadito la posizione del Consiglio di Stato in merito alla necessità di “sottoporre il pacchetto di accordi a referendum obbligatorio, che presuppone la maggioranza di popolazione e Cantoni per essere approvato”. 

La clausola di salvaguardia in breve

La clausola di salvaguardia nei Bilaterali III Svizzera-UE permette alla Svizzera di limitare la libera circolazione delle persone se l’immigrazione causa gravi problemi economici o sociali nel Paese. Nel pacchetto di accordi, è stata concretizzata e, secondo un preciso iter, potrà essere attivata temporaneamente dalla Svizzera per limitare la libera circolazione in caso di raggiungimento di valori soglia per l’immigrazione. A fronte di queste misure l’UE potrà, a sua volta, adottare dei provvedimenti di compensazione.

02:52

Accordi Svizzera-UE, UDC sola contro tutti

Telegiornale 20.10.2025, 20:00

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