La maggioranza dei Cantoni svizzeri, ma non il Ticino, sostiene il pacchetto di accordi negoziati con l’Unione Europea. La decisione è scaturita venerdì a Berna dalla sessione plenaria della Conferenza dei governi cantonali (CdC) che con 21 voti favorevoli, 4 contrari (con il Ticino anche Svitto, Nidvaldo e Sciaffusa) e 1 astensione (Obvaldo) ha approvato una dichiarazione congiunta nell’ambito della consultazione avviata a giugno dal Consiglio federale.
La Conferenza approva l’esito dei negoziati: “Questi accordi non solo permettono di consolidare le relazioni con i nostri vicini e principali partner economici, ma garantiscono alla Svizzera un accesso duraturo al suo più grande mercato d’esportazione e l’avvio di una cooperazione in settori per lei molto importanti”, ha sottolineato il consigliere di Stato argoviese e presidente della CdC Markus Dieth. “L’aggiornamento e lo sviluppo degli accordi rafforzeranno le relazioni economiche dei Cantoni con gli Stati membri dell’UE, in particolare con le regioni di confine. Inoltre, aumenteranno notevolmente la certezza del diritto nell’ambito della cooperazione istituzionale”.
Non si tratta tuttavia di un assegno in bianco. I Cantoni si aspettano che la Confederazione li sostenga nello svolgimento dei relativi compiti e sottolineano l’importanza di essere coinvolti nei vari processi, siano essi di politica estera o interna. “Questo coinvolgimento deve essere rafforzato e reso permanente. Solo così i nostri interessi, e più in generale quelli della Svizzera, potranno essere presi in considerazione in modo adeguato nelle relazioni con l’UE e nell’attuazione degli accordi”, ha sottolineato il consigliere di Stato friburghese Olivier Curty, presidente della Commissione Europa della CdC.
I Cantoni hanno anche toccato la questione del referendum. La maggioranza dei governi cantonali ha appoggiato la proposta del Consiglio federale di raggruppare gli accordi in questione e la legislazione di attuazione in quattro decreti (sulla stabilizzazione, la salute, l’elettricità e la sicurezza alimentare) e di sottoporre questi decreti a un referendum facoltativo. Non è stato tuttavia raggiunto alcun consenso. Per una minoranza di governi cantonali, tra cui il Ticino, la portata del dossier esige un referendum obbligatorio.

Accordi Svizzera-UE, UDC sola contro tutti
Telegiornale 20.10.2025, 20:00








