Kwadwo Asamoah, 28enne centrocampista della Juventus e della nazionale ghanese, a Bellinzona non ha lasciato ricordi di sé. Del suo passaggio all’ombra dei Castelli resta però un buco. Un buco di 450'000 euro nei conti della fallita AC Bellinzona SA che lo acquistò nel 2008. Per un problema di permesso di lavoro in Svizzera, i granata lo girarono subito in prestito al Torino. Nel 2011 lo vendettero all’Udinese dove era approdato due anni prima e subito si era imposto.
Nel 2014 i soldi in questione sembravano ormai non interessare più (l’amministratore del fallimento aveva rinunciato a procedere ad incassare il credito vantato nei confronti dei friulani), ma ora a Bellinzona fanno gola.
A rivendicarli sono dodici creditori della società fallita, capitanati dall’Associazione calcio che sta scrivendo il nuovo capitolo della storia granata. Come confermato al Quotidiano dal loro rappresentante, l’avvocato Rocco Taminelli, stanno tentando di rifarsi delle perdite patite a causa della fine ingloriosa della gestione Giulini. Hanno chiesto la cessione dei crediti che la società vanterebbe nei confronti dei friulani per il trasferimento di Asamoah alla Juventus nel 2012. Un affare da 19 milioni di euro di cui, sostengono, 450'000 l’Udinese avrebbe dovuto versarli all’ACB in virtù di una clausola di plusvalore presente nel contratto del 2011. Storia di cinque anni fa, ma l’ultimo capitolo del fallimento dell’AC Bellinzona SA non è ancora stato scritto.
Diem/Quot