Scampoli di campagna sull’aumento degli stipendi dei municipali a Bellinzona, dove i cittadini domenica devono pronunciarsi sul nuovo regolamento comunale approvato dalla maggioranza PLR-PPD-PS-Verdi del Legislativo, contro il quale Lega, UDC e MPS hanno lanciato il referendum.
In vista della prima prova alle urne della nuova città, martedì alcuni dei contrari (il consigliere comunale Tuto Rossi, l’ex pretore Carlo Postizzi e l’ex municipale PPD Alessandro Ballabeni) hanno chiarito le ragioni del loro no. In conferenza stampa hanno ribadito di ritenere gli onorari previsti sproporzionati: 120'000 franchi per il sindaco, 95'000 per il vice e 80'000 per gli altri sono eccessivi, hanno rilevato, rispetto alla realtà bellinzonese e all’impegno richiesto che, peraltro, non va dimostrato.
A stretto giro di posta è arrivato l’appello a favore del sì firmato da tutti i sindaci degli ex comuni aggregati. In calce al documento mancano i nomi di Mario Branda e Andrea Bersani in prima fila quali sindaco e vice nella campagna in atto a difesa della proposta in votazione.
Diem
Il comunicato degli ex sindaci (con l'aggiunta che la votazione si è tenuta il 18 ottobre 2015 e non il 18 novembre)
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