Ticino e Grigioni

Confortòla: “Bisogna imparare a leggere la montagna”

L’alpinista valtellinese ha scalato la maggior parte degli 8’000, ma predica prudenza: “Bisogna sapersi fermare”, perché “l’importante è la sicurezza”

  • 05.01.2024, 05:50
  • 05.01.2024, 05:50
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Marco Camandona e Marco Confortola sul Makalu

  • ANSA
Di: SDS/RSI INFO 

Lui è un alpinista di alto livello, uno di quelli delle mitiche scalate sugli 8’000: nel mondo sono 14 le montagne che superano questa quota e 13 di queste Marco Confortòla, classe 1971, di Valfurva in Alta Valtellina, le ha raggiunte.

Alpinista estremo, ma al contempo guida alpina, maestro di sci, tecnico di elisoccorso, formatore e personaggio attivissimo nella sensibilizzazione ai pericoli della montagna, Confortòla è stato ospite giovedì sera a San Bernardino del Gruppo Promotore Sentieri delle Cime e dell’Associazione Vertical Sanbe.

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SDS del 04.01.24.MP3 - L’intervista a Marco Confortòla di Nicola Lüond

RSI New Articles 04.01.2024, 20:03

“Per me - racconta Confortòla - la montagna è vita. Abito in Alta Valtellina e a casa mia ho imparato prima a sciare che a camminare. Ho sempre guardato queste montagne dal basso verso l’alto. Ma poi, piano piano sono riuscito a far sì che questa passione per la montagna diventasse un mestiere”.

E ad un certo punto hai iniziato a guardare il mondo dall’alto verso il basso...
“Ricordo - prosegue - che 20 anni fa quando ho salito l’Everest ho visto il mondo dall’alto e lassù ho provato una sensazione particolare, un silenzio surreale. Li sopra sei solo: tu e la montagna. E tutti i problemi che una persona può avere scompaiono: tutto diventa magico. In quel momento mi sono ammalato del mal di montagna”.

La montagna è anche competizione, forse troppo?
“Il mondo è talmente grande che c’è spazio per tutti. Per me nell’alpinismo non c’è competizione. Per me non è uno sport, ma è uno stile di vita. Chi fa la guida alpina o il tecnico del soccorso alpino o il maestro di sci vive la montagna. Diventa uno stile di vita. Quindi non credo che ci sia una competizione, anche perché io scalo per me stesso”.

Stai lavorando molto sulla sensibilizzazione ai rischi in montagna. Qualche anno fa avresti rinunciato a salire sul Nanga Parbat come hai fatto l’anno scorso? Oppure questa decisione è stata frutto anche di un tuo percorso esistenziale?
“Credo che avrei rinunciato. Anche perché ho fatto delle cose molto particolari già prima di iniziare questa avventura, lunga 20 anni, che è la sfida di scalare tutti gli 8’000. Penso per esempio a quando a causa delle condizioni avverse ho rinunciato a salire nei tempi previsti le quattro grandi pareti nord in solitaria, pur avendo la squadra, due elicotteri che filmavano e le guide sulle pareti. L’ha rifatta due settimane dopo. Quindi già più di 20 anni fa avevo bene in chiaro quando sia importante la sicurezza. E’ una cosa che mi ha trasmesso mio nonno, che mi ha sempre detto: “Ricordati che una guida alpina brava diventa vecchia e muore nel suo letto”“.

Dunque il fatto di aver maturato questa consapevolezza non è legato all’esperienza drammatica sul K2 nel 2008 quando rischiasti anche di perdere la vita...
“Il K2 nel 2008 mi ha cambiato anima e corpo. Però già prima, nonostante la giovane età, ero una persona attenta al pericolo. Tante volte mi sono fermato. Sul K2 lo sono diventato ancora di più. Ma sono sempre stato “pauroso”, se così si può dire...”.

Pauroso e rispettoso...
“Rispettoso, si. E soprattutto ho sempre cercato di imparare dagli alpinisti più grandi. Lo faccio tutt’ora. Ed è un consiglio che do a tutti: bisogna ascoltare le persone più grandi, ma non solo nel mondo dell’alpinismo, nella vita in generale”.

La montagna è sempre più battuta: è un rischio?
“Sicuramente oggi ci sono molte più persone che vivono la montagna. Il consiglio che do a tutti, dal ciaspolatore allo sciatore sono questi: ascoltate chi ha più esperienza, leggete i bollettini meteo ed imparate a leggere la montagna. Bisogna capire, chiedere, informarsi e studiare”.

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Everest, 70 anni fa la prima volta

Telegiornale 29.05.2023, 20:00

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