È con la foto della Luna e di uno dei suoi crateri più noti - Clavius - che la rivista Meridiana inaugurò nel 1975 mezzo secolo di informazione astronomica in Ticino. La copertina del numero che quest’anno celebra l’anniversario ritorna proprio sul satellite della Terra, che non ha mai smesso di destare stupore e curiosità nella sempre più ampia comunità di astrofili che in Ticino rivolgono lo sguardo verso il cielo notturno.

Il numero d'anniversario di Meridiana ripercorre la storia della rivista della Società Astronomica Ticinese
“Ai tempi, negli anni ‘50, eravamo in tutto il Ticino una decina di persone che si interessavano all’astronomia”. La voce, che il servizio de Il Quotidiano richiama dagli Archivi RSI, è del compianto Sergio Cortesi: per trent’anni si occupò della rivista Meridiana e fu anche direttore della specola solare e cofondatore, all’inizio degli anni ‘60, della Società Astronomica Ticinese. “Quelli che si interessavano di astronomia venivano presi un po’ per originali, un po’ per pazzoidi che perdevano il tempo a prender freddo e a osservare questi puntini in cielo”.
50 anni della ticinese rivista Meridiana
SEIDISERA Magazine 23.08.2025, 18:35
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Oggi la febbre per l’astronomia ha contagiato tanti e l’operazione di divulgazione avviata all’epoca ha funzionato. In Ticino, non ci sono solo due centri di ricerca scientifica riconosciuti come l’Irsol e la Specola di Locarno Monti, ma anche molti amatori, che con le proprie osservazioni danno una mano alla scienza. “C’è chi guarda transitare degli asteroidi davanti a una stella. Sembra una banalità, ma in realtà permette di capire, per esempio, dove si trova con l’asteroide rispetto a quello che pensavamo di sapere su di lui, quanto è grande”, spiega il codirettore di Meridiana Luca Berti. “Ogni tanto si scopre che ci sono gli asteroidi che hanno anche le lune e non si sapeva che c’erano. Stefano Sposetti è forse il più grande scopritore di asteroidi in Ticino: un centinaio, osservando dal giardino di casa”.
Meridiana si rivolge a chi partecipa alla ricerca, ma anche a chi è semplicemente interessato all’astronomia o è affascinato dall’universo. “Quando si prende un telescopio in mano l’immagine che vedi di quella nebulosa o di quel ammasso globulare o anche solo di Saturno, di Giove, tu sai che è un fotone”, spiega Luca Berti, “una luce che ha lasciato quell’oggetto, magari anche milioni di anni fa, per percorrere tutto lo spazio e arrivare a colpire il tuo occhio. Ecco, questa secondo me è una questione quasi poetica”.
La parola del giorno: meraviglia
Tra le righe 28.07.2025, 14:35
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