L’educazione e l’abitudine all’attività dovrebbero partire già dalla scuola, con le lezioni di educazione fisica: la realtà ticinese, però, parla di 634 certificati di dispensa dalle lezioni di educazione fisica, molti dei quali incompleti o non comprensibili, e di 130 certificati della durata di almeno 6 mesi. La constatazione è dell’Ufficio del medico cantonale che, davanti a questa situazione, ha deciso di scrivere una lettera a tutti i medici di famiglia ticinesi.
Alessandra Galfetti ha parlato ai microfoni di SEIDISERA in qualità di coordinatrice del servizio di medicina scolastica: “Abbiamo avuto la possibilità di raccogliere in maniera anonima i certificati di educazione fisica e abbiamo visto che, a nostro avviso, rimangono un elevato numero di dispense totali prolungate che, da un punto di vista più medico-sanitario, non sempre ci sembrano giustificate. Da una ventina d’anni il Servizio di medicina scolastica promuove un’attività fisica adattata, proprio perché sappiamo quanto l’attività fisica sia importante per tutti, non solo per i bambini e per gli adolescenti. E in questo senso siamo convinti che si possa favorire l’attività fisica adattata alle situazioni o alle condizioni di salute particolari che una persona può avere, senza rinunciare all’educazione fisica”.
Una lettera di due pagine nella quale, senza giri di parole, si ricordano pure la punibilità penale dei medici in caso di falso certificato e quanto i certificati di compiacenza siano vietati anche dal codice deontologico dell’FMH, il cui articolo 34 chiede scienza, coscienza e diligenza.
“Alcuni casi puntuali sono giunti alla nostra attenzione e siamo intervenuti - dice Alessandra Galfetti - dopodiché non è assolutamente possibile estendere o quantificare il fenomeno, però era altrettanto importante per noi riportare, in modo molto trasparente, le informazioni che abbiamo ricevuto e portarle a conoscenza di tutti, ribadendo l’importanza di questo strumento che è il certificato medico”.
Al di là dei numeri, per essere più vicini alla realtà vissuta, SEIDISERA ha sentito anche un esperto di educazione fisica, Flavio Rossi. “Ci sono dei progetti. Uno si chiama Active Dispenser: a dipendenza di quello che è infortunio o malattia, il docente può proporre agli allievi attività che hanno a che fare con il rafforzamento, con la resistenza, con la coordinazione, col rilassamento e che sono adatte agli allievi e al loro infortunio. Per noi è l’obiettivo. Lo scopo principale è quello di sensibilizzare gli allievi sull’importanza che ha l’attività fisica sul benessere, la vita di tutti i giorni. Quindi, anche se hanno un infortunio o un leggero malessere, riuscire a far capire loro che addirittura l’attività fisica può far sì che il malessere non ci sia”.
Ma cosa dicono i diretti interessati, additati dall’ufficio del medico cantonale? Franco Denti, presidente dell’Ordine dei Medici del Canton Ticino, ha dichiarato di poter capire, forse, il tono un poco imperativo, “ma devo dire, l’obesità infantile sta diventando un problema. Probabilmente bisogna far passare maggiormente questo nuovo certificato medico per le lezioni di ginnastica. Dobbiamo anche capire se tutti i docenti di ginnastica sanno recepire questo cambiamento”.

Troppi certificati per ginnastica
Il Quotidiano 10.10.2025, 19:00