Società

Una rampa in Largo Zorzi: il ritorno dello skate nel cuore di Locarno

Graffiskate ha lasciato in dote alla città una rampa nuova di zecca, che sarà aperta al pubblico fino a maggio 2026. E che, magari, sarà solo l’inizio...

  • Oggi, 16:00
1:01:31

Skate Borders

RSI Skate Borders 05.09.2025, 12:00

  • GraffiSkate 2025
Di: Pablo Creti 

Online su PlayRSI il documentario Skate Borders, che racconta storie, luoghi e personaggi che hanno costruito e reso viva la scena skate ticinese. Una produzione Digital First RSI con cui gli autori Pablo Creti e Nick Rusconi e il produttore Andrea Sala – a un anno esatto da Sulla Mappa, dedicato al rap – spostano l’attenzione su un’altra sottocultura che ha segnato profondamente il nostro territorio. In occasione dell’uscita del documentario, ospitiamo una serie di contributi che raccontano la skate culture nel Canton Ticino.

A Locarno lo skate è tornato dove tutto era iniziato. In Largo Zorzi, nel cuore della città, è comparsa una rampa: una semplice struttura di legno e metallo che racconta molto più di quanto sembri. È il simbolo di un ritorno, il segno concreto di un dialogo ritrovato tra la città e una delle sue sottoculture più vivaci.

La rampa è frutto della collaborazione tra Prossimità Locarnese, Municipio di Locarno e l’associazione Free Spirit Skate Company, resa possibile grazie a una petizione lanciata tre anni fa da un gruppo di skater locali guidati da Alexander Soranzio. Un gesto che nasce dal basso, da chi lo skate lo vive ogni giorno come forma di espressione, socialità e appartenenza.

L’inaugurazione è avvenuta in occasione del Graffiskate, lo storico evento che da oltre trent’anni celebra la cultura urbana e che, dopo un lungo periodo ad Ascona, è tornato in centro città. Una coincidenza non casuale: lo skate torna visibile, al centro del tessuto urbano, davanti agli occhi di tutti.

Per chi conosce la storia della scena locarnese, Largo Zorzi non è un luogo qualunque. Negli anni ’90 qui gli skater si ritrovavano al leggendario spot del “Silo”, diventato punto di riferimento grazie agli Stailoz, crew fondata da Andrea Grillo e Franco Gomez. Quel piazzale, tra scalinate, salti e cemento è stato per molti un luogo di formazione: lì si imparava a cadere, rialzarsi, trovare un’identità.

Con il tempo però sono arrivati divieti e ordinanze che hanno spinto gli skater ai margini, relegandoli in spazi periferici o temporanei. Ma lo skate, come ogni cultura viva, non si è mai arreso. È sopravvissuto grazie alla passione, alla solidarietà e a spazi come il Siberia Skatepark di Ascona, che per anni ha tenuto accesa la fiamma della scena.

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  • GraffiSkate 2025

Oggi, quella storia trova un nuovo capitolo.

La rampa di Largo Zorzi resterà fino a maggio 2026 e rappresenta molto più di un esperimento urbano: è la prova che una città può ancora ascoltare, che lo spazio pubblico può tornare a essere condiviso e creativo. 

Un ponte tra generazioni, tra ragazzi e adulti, tra istituzioni e comunità.

Non è solo una rampa, è un segno. 

Un piccolo pezzo di passato che ritorna e un frammento di futuro che si costruisce. È temporanea, ma speriamo sia solo l’inizio di un dialogo che vada avanti nel tempo tra sottoculture e istituzioni. 

Perché lo skate è un mezzo di espressione, è linguaggio, identità, resistenza. E in Largo Zorzi, da qualche settimana, quella lingua si parla di nuovo — a colpi di ruote, legno e libertà.

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