Il trasporto merci in Svizzera cambierà volto. FFS Cargo ha annunciato che dal 2026 rivedrà i suoi servizi di trasporto combinato, con la chiusura dell’asse est-ovest e un ridimensionamento di quello nord-sud. La riorganizzazione comporterà la soppressione di 65 posti di lavoro, di cui 40 in Ticino.
Tra gli operatori del settore c’è preoccupazione. “L’impatto è notevole, anche se la notizia non ci ha colti di sorpresa”, afferma Massimo Fattorini, titolare di un’azienda a Novazzano e membro del comitato dell’Associazioni svizzera dei trasportatori stradali (ASTAG). “Già a novembre 2024 erano stati annunciati aumenti tariffari importanti, tra il 15 e il 25%, e si parlava di possibili chiusure di terminal, anche in Ticino”.
Secondo Fattorini, il terminal di Stabio dovrebbe essere potenziato, mentre quelli di Lugano Vedeggio e Cadenazzo sarebbero a rischio. “Capisco la logica di ridurre i costi, forse tre terminal in Ticino erano un lusso ma sarebbe stato opportuno mantenerne almeno uno nel Sopraceneri e uno nel Sottoceneri”.
A pesare, più di tutto, è il rincaro dei costi: “Il traffico combinato ha ancora un senso ma solo se le tariffe sono sostenibili”. Questi aumenti improvvisi metterebbero in difficoltà l’intero comparto, perché, conclude Fattorini ai microfoni di SEIDISERA: “dobbiamo ribaltare i costi sui clienti e non tutti sono disposti ad accettarli”.

FFS Cargo taglia 65 impieghi
Telegiornale 20.05.2025, 20:00

FFS Cargo taglia posti di lavoro in Ticino
Il Quotidiano 20.05.2025, 19:00

I tagli di FFS Cargo
SEIDISERA 20.05.2025, 18:00
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