Si respira atmosfera giapponese questo weekend a Bellinzona, dove il Japan Matsuri anima il centro esposizioni con eventi, stand, cosplay e ospiti internazionali. Tra i protagonisti dell’edizione di quest’anno, insieme a Cristina d’Avena, c’è Go Nagai, celebre autore di manga e anime. come Mazinga Z, Goldrake, Devilman e Harenchi Gakuen.
Intervistato dal Quotidiano, Nagai ha spiegato che i suoi robot rappresentano la conflittualità umana: “Nelle mie storie ho voluto raccontare le guerre e i conflitti che ci sono fra gli essere umani. Quindi i miei mecha, i miei robot, simboleggiano la conflittualità che appartiene a tutti noi”.
Mazinga e Goldrake, nati negli anni Settanta, sono diventati icone perché “Mazinga Z è stato il primo robot gigante della storia a essere pilotato dall’interno”, mentre Goldrake aggiunge elementi di introspezione psicologica.
Nagai distingue tra manga e anime: “Il manga è un’opera creata da un solo artista, mentre le anime richiedono il lavoro di uno staff”. Ha ricordato anche il suo primo successo, Harenchi Gakuen, ispirato ai suoi anni scolastici e pensato per “esorcizzare le paure degli allievi nei confronti della scuola reale”.
L’autore si ispira sia alla tradizione giapponese, come le armature dei samurai, sia a quella occidentale, citando la Divina Commedia come fonte di ispirazione. Sogna infine un super robot capace di porre fine alle guerre: “Mi piacerebbe, certo, sarebbe bello”.