Ticino e Grigioni

I figli contesi e il ruolo delle Autorità di protezione

L'inchiesta di Falò: qual è il ruolo delle ARP? Come sta cambiando? E quali sono le testimonianze dirette?

  • 31.03.2023, 08:00
  • 20.11.2024, 11:37
1:18:48

ARP: Autorità di protezione sotto la lente

Falò 30.03.2023, 21:10

  • archivio TiPress
Di: Oscar Acciari / Andrea Campiotti / Falò / redMM 

"Certo il ruolo delle Autorità regionali di protezione (ARP) è dominante in tutto questo. Chiaro che i genitori fanno anche la loro parte, però ci si rivolge a un’ARP appunto perché questa coppia ha bisogno di aiuto. Dopo tutte queste risultanze, tutte queste perizie e accertamenti a cui siamo stati sottoposti, c’erano tutti gli elementi per poter prendere una decisione sensata molto prima".
Sono le parole di Franco, un padre che ha dovuto lottare per ottenere la custodia dei figli, inizialmente affidati alla sua ex compagna, afflitta da una patologia psichiatrica che comporta anche dei ricoveri. Le varie perizie mostrano che è lui la persona più adatta per l’affido dei figli e, per un breve periodo, l’uomo ottiene l’affido dei figli. A cambiare radicalmente la situazione è la segnalazione all’ARP e alla polizia giudiziaria da parte dell’ex compagna, di un presunto maltrattamento nei confronti di uno dei loro bambini. A seguito del procedimento penale a Franco l’Autorità regionale di protezione sospende immediatamente le relazioni con i figli. Nonostante il decreto di abbandono la situazione non cambia e ci vorrà un nuovo ricovero della madre, affinché i figli vengano affidati a Franco.

Due storie diverse

Da Franco a Veronica, due vicende e storie diverse. La donna è vittima di violenza da parte dell’ex marito, a cui però vengono confermati i diritti di visita nonostante l’emanazione di un atto di accusa nei suoi confronti.
"Fin dall’inizio vi sono state in maniera frequente violenze verbali pesanti. Violenze continue fino ad essere picchiata, cioè ad essere aggredita in mezzo la strada. Sono stata al Pronto soccorso. Sono stata accompagnata al Pronto soccorso! Ma quello che è peggio, è che tutto questo è avvenuto alla presenza dei bambini".
È solo quando la donna si oppone ai diritti di visita e subisce nuove minacce, che l’Autorità regionale di protezione interessata procede alla sospensione delle relazioni del figlio più piccolo con il padre. Recentemente sempre l’ARP ha deciso di ripristinare i diritti di visita liberi. Questo prima che si celebri il processo nei confronti dell’uomo per il quale c’è anche un provvedimento di non avvicinamento all’abitazione di Veronica.

L'operato delle ARP sotto la lente

Genitori separati in conflitto per la custodia dei figli. Madri o padri a cui vengono tolti i figli o limitati i diritti di visita. Adulti o minorenni a cui vengono attribuiti dei curatori. Quali sono le istituzioni che prendono queste decisioni e perché? Sotto la lente di Falò l’operato delle ARP, le Autorità regionali di protezione che adottano misure a favore di persone maggiorenni o minorenni bisognose di aiuto e di assistenza. Il loro lavoro è spesso oggetto di critiche. Per questa ragione ha preso avvio una riforma. Esse dovranno essere trasformate in Preture di protezione sotto il potere giudiziario e contare su un collegio decisionale maggiormente competente. Il popolo ticinese ha infatti votato il cambiamento a livello costituzionale lo scorso ottobre, ma ci vorrà del tempo per implementare e concretizzare la riforma. E intanto si andrà avanti, per alcuni anni, con il sistema attuale, sotto il potere amministrativo e l’egida dei comuni. Attualmente le misure in atto sono circa 6'500. Anche se sono circa un quarto del totale i provvedimenti che riguardano i minori, sono proprio questi a impegnare maggiormente le ARP e a fare parlare di più.

Un compito delicato

Tra i vari presidenti delle Autorità di protezione per un commento generale abbiamo sentito Francesco Hurle, che ha cercato di spiegare quanto sia delicato e complesso il lavoro svolto dalle ARP.
"Siamo chiamati a svolgere un lavoro, un servizio estremamente delicato che entra nelle vite delle persone, per cui ci interroghiamo a lungo sui casi più delicati e non dormiamo neanche sonni tranquilli, ma dobbiamo prendere delle decisioni. Non la si prende a cuor leggero. Non si può fare affidamento solo su sé stessi. Siamo un collegio. Sono affiancato da persone competenti e ci confrontiamo tanto. Il confronto, il dialogo, l’approfondimento è fondamentale per prendere una decisione. Chi viene da noi ad altissima percentuale è conflittuale con l’altro genitore. Da parte dei genitori riscontriamo un bisogno di affermare che loro sono nel giusto, cioè che ogni genitore è nel giusto rispetto al bene del figlio, quindi ognuno porta avanti la sua visione di bene per il figlio. Questo non necessariamente coincide davvero col bisogno del figlio".
Non a caso tra le richieste di associazioni e partiti per limitare le conseguenze drastiche di alcune decisioni, a causa dell’acuirsi del conflitto genitoriale, vi è anche quella di favorire o obbligare la mediazione familiare.

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare