Non solo un esercizio di cittadinanza, ma un’occasione concreta per far sentire la propria voce. Alla terza giornata del Consiglio cantonale dei giovani, ragazze e ragazzi tra i 15 e i 19 anni hanno presentato proposte su temi che li toccano da vicino: scuola, mobilità, ambiente e salute mentale.
Nell’aula del Gran Consiglio a Bellinzona, i giovani hanno discusso le risposte ricevute dal Consiglio di Stato a una risoluzione che raccoglie le loro richieste. Tra queste, un salario minimo per gli apprendisti, l’introduzione della maturità bilingue in inglese al liceo, una maggiore sensibilizzazione sulla salute mentale degli studenti e il potenziamento delle reti di trasporto pubblico.
“Non vogliamo solo lamentarci tra di noi, ma far capire agli adulti cosa pensiamo che si possa migliorare e come”, ha spiegato una partecipante ai microfoni del Quotidiano. I giovani riconoscono che le istituzioni ascoltano, ma lamentano tempi lunghi e risorse limitate.
Nel pomeriggio, il confronto diretto con il consigliere di Stato Raffaele De Rosa ha offerto uno spazio di dialogo con l’amministrazione cantonale. Un momento importante per chi vede in questa esperienza un allenamento per il futuro: “È un modo per prepararci a quando saremo adulti”, indica un’altra giovane partecipante.
Dal 2026, il Consiglio cantonale dei giovani cambierà volto. Con la nuova Legge giovani, potranno partecipare ragazze e ragazzi dai 14 ai 25 anni. Il ruolo dell’organo passerà inoltre da propositivo a consultivo, permettendo ai giovani di essere coinvolti anche su temi che non partono direttamente da loro, ma che vengono discussi a livello cantonale.
Consiglio cantonale dei giovani alla terza giornata
SEIDISERA 19.09.2025, 18:00
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