Ticino e Grigioni

Il coleottero giapponese ha raggiunto la Mesolcina

Esemplari catturati fra San Vittore e Lostallo. Prima grande diffusione nei Grigioni - In Ticino l’eradicazione non ha più prospettive di riuscita ma si applicano misure di contenimento del parassita

  • Ieri, 14:28
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il coleottero giapponese con i suoi caratteristici ciuffi bianchi di pelo sull'addome

  • IMAGO / Depositphotos
Di: ATS/M. Ang. 

Il vorace coleottero giapponese (“Popillia japonica”) ha raggiunto la Mesolcina. Diversi esemplari dell’insetto nocivo sono stati catturati fra San Vittore e Lostallo. Lo ha confermato Andreas Vetsch del centro per l’agricoltura Plantahof e del Servizio fitosanitario dei Grigioni. “Avevamo già installato 14 trappole per monitorare il territorio, dato che la Mesolcina confina con una zona già colpita”, spiega Vetsch, riferendosi al Canton Ticino, dove l’insetto è stato rilevato per la prima volta in Svizzera nel 2020.

Il coleottero giapponese divora foglie, frutti e fiori di oltre 400 piante. Allo stadio larvale si nutre principalmente di radici di graminacee minacciando quindi superfici inerbite di ogni genere. Le trappole per catturarlo sono bicchieri di plastica che contengono una sostanza per attirare gli insetti, sono contrassegnati con un’etichetta e vengono collocati in zone umide.

Attenzione ai “passeggeri clandestini”

Durante il periodo di volo del coleottero giapponese, da giugno a settembre, c’è il rischio che i viaggiatori provenienti da zone infestate portino involontariamente con sé gli insetti. Gli esperti tengono particolarmente d’occhio le aree di transito o i campeggi. “Consigliamo ai turisti di chiudere sempre le porte dei loro camper e delle macchine, per evitare che i coleotteri giapponesi facciano il viaggio con loro e si insedino in altre zone”, sottolinea Vetsch. È ciò che è successo a Breil/Brigels in Surselva alcuni anni fa.

Nel 2023 il Servizio fitosanitario ha invece trovato un singolo esemplare a Thusis. “Abbiamo trappole in tutto il Cantone. Dalla Val Bregaglia alla Surselva, dall’Alta Engadina alla Valle del Reno. Vengono installate ovunque ci sia la possibilità di diffusione”, conclude Vetsch.

Secondo l’Ufficio federale dell’agricoltura attualmente ci sono quattro focolai d’infestazione in Svizzera: nei Cantoni Basilea, Svitto, Vallese e Zurigo. In Vallese e Ticino esiste una zona d’infestazione, nella quale l’eradicazione non ha più prospettive di riuscita ma si applicano misure di contenimento contro la diffusione del parassita.

Notiziario delle 15.00 del 29.07.2025

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