Territorio

Livigno che sogna il trenino rosso

La località valtellinese vuole trasformare in realtà la galleria ferroviaria che porta in Engadina

  • 6 ottobre 2023, 23:39
  • 10 novembre 2023, 11:35

Grigioni Sera del 06.10.2023 - Livigno che sogna il trenino rosso

RSI Ticino e Grigioni 06.10.2023, 23:21

  • RhB
Di: Grigioni Sera/Red.MM

Il trenino rosso della Ferrovia retica è da oltre vent’anni il sogno di Livigno. Ora, con le Olimpiadi invernali alle porte e il possibile utilizzo di fondi dell’Unione europea nella località turistica valtellinese, lo si vuole trasformare in realtà.

Livigno e la località engadinese di S-Chanf distano, in linea d’aria, meno di quindici chilometri. A separare i due comuni ci sono la frontiera e le montagne. Ad avvicinarli, oltre al tunnel stradale che in questo periodo è chiuso per lavori, opportunità e sfide comuni. E adesso c’è anche il protocollo d’intesa sul progetto di collegamento ferroviario.

Una galleria di sei chilometri sotto il monte Cassana permetterebbe di collegare in sette minuti l’Engadina con la località valtellinese, ricorda alla RSI il vicesindaco di Livigno, Thommy Cantoni: “È un’opportunità per pensare a una porta davvero strategica per il nord dell’Europa”.

La località valtellinese di Livigno

In futuro si arriverà a Livigno anche in treno?

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“Per la prima volta - aggiunge il sindaco Remo Galli - Livigno, il comune di S-Chanf, il Parco nazionale svizzero, Zernez e la Ferrovia retica hanno condiviso questo progetto”. Ma per portarlo avanti è indispensabile il supporto di tutti gli enti, sia in Italia sia in Svizzera.

Il progetto è agli inizi e - come ricorda il sindaco di S-Chanf, Riet Rudolf Campell - va sottoposto alla Regione Alta Engadina e al Cantone per poi farlo diventare un progetto nazionale. “Secondo me sarebbe un buon prodotto” sottolinea, pensando ad altri esempi: “Dove c’è un punto di contatto tra la Svizzera e un altro Paese, il turismo prospera”. Il sindaco guarda per esempio a Zermatt e Cervinia, come pure a Samnaun e Ischgl.

Nel frattempo a Livigno ci si è già fatti un’idea dei tempi. “È sicuramente un progetto dei prossimi dieci-quindici anni”, afferma Remo Galli. E aggiunge: “Per quanto riguarda i costi, è un’opera importante che supererà i 500 milioni di euro”. E sarà necessario creare delle sinergie, “energetiche e infrastrutturali: quindi credo davvero che ci sia la sostenibilità, sia economica sia ambientale”.

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