I lavori di revisione della diga della Verzasca sono finiti e ora manca solo l’acqua per rimettere in funzione le turbine. Le precipitazioni scarse, circa un terzo rispetto alla media degli ultimi dieci anni, hanno infatti appena riportato il livello del lago artificiale al minimo per riprendere la produzione di energia.
Lo svuotamento del bacino e lo stop delle turbine hanno intanto permesso di visitare il ventre della struttura, normalmente invaso dall’acqua. Dalla spirale che alimenta le tre turbine per produrre l’elettricità, all’ampia camera di espansione, dove viene raccolta l’acqua, prima di essere restituita al fiume dopo un viaggio in un cunicolo lungo 1,6 chilometri.
Tracce del passato
Lo svuotamento del lago artificiale, oltre ad aver attirato molti curiosi, ha permesso di riportare alla luce diverse strutture, risalenti agli ultimi quattro secoli, ma anche dei reperti dell’Età del bronzo, i più antichi mai trovati nella regione.