Preventivo 2026

Appello dei sindacati al governo ticinese: investire, non tagliare

Assemblea a Giubiasco, coinvolti anche i lavoratori dei settori toccati: dall’amministrazione al socio-sanitario, dalla polizia ai docenti

  • Oggi, 10:37
  • 2 ore fa
01:39

Radiogiornale 12.30 del 23.10.2025 - I sindacati ticinesi chiedono al governo un cambio di rotta sulle misure di risparmio - Il servizio di R. Lara

RSI Info 23.10.2025, 09:40

  • Ti Press
Di: Radiogiornale-Romina Lara/M. Ang. 

I sindacati OCST, VPOD e Sindacati indipendenti ticinesi (SIT) sono compatti nel chiedere al Governo un cambio di rotta sulle misure di risparmio prospettate con il preventivo 2026 del Canton Ticino. I provvedimenti - lo ricordiamo - colpiscono il settore pubblico, socio-sanitario e quello socio-educativo. In presenza di un centinaio di persone, l’assemblea intersindacale convocata mercoledì sera a Giubiasco ha accolto una risoluzione, che rivendica correttivi.

“La preoccupazione che noi avvertiamo è che si stia arrivando a un punto di rottura in cui si compromette la qualità delle cure, dell’istruzione e del sostegno a chi fa più fatica”, spiega Edoardo Cappelletti, co-segretario VPOD Ticino ai microfoni del Radiogiornale della RSI.

La serata ha coinvolto chi lavora nei settori toccati dai tagli, dall’amministrazione al socio-sanitario, polizia, docenti. È stata ribadita anche l’ipotesi di tornare in piazza, evocando la fine di novembre. Prima sarà indetta anche una giornata d’azione sui posti di lavoro.

Solo pochi giorni fa la Camera di Commercio aveva indicato la sua ricetta per sanare le finanze che passa da più risparmi, meno dipendenti pubblici e revisione dei sussidi. Secondo il sindacalista “sono dichiarazioni estremamente preoccupanti. Quello che noi chiediamo è una inversione di rotta che adegui il finanziamento a quello che è il fabbisogno in aumento della popolazione e che permetta anche di sgravare i carichi di lavoro del personale”.

Per i sindacati occorre investire, non tagliare. Da qui la risoluzione che, tra le altre cose, chiede di aumentare il finanziamento agli enti socio-sanitari e socio-educativi, di revocare la non-sostituzione del personale partente e di investire nella scuola.

Viene però da chiedersi come far quadrare i conti, con un rosso destinato a crescere dopo le recenti votazioni. “Siamo convinti che ci siano altre voci nel preventivo dove magari si possono rivedere questi tagli e andare a tagliare magari su quello che non va a coprire dei servizi così essenziali”, dice Davina Fitas, sindacalista OCST.

Il fronte intersindacale chiederà ora di incontrare il Governo e la commissione della Gestione per esporre le rivendicazioni.

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