Impresari e sindacati ticinesi e romandi sono critici sul Concordato intercantonale sugli appalti pubblici e scrivono al consigliere federale Guy Parmelin. Si apre la porta, dicono, a un pericoloso cambio di paradigma: nella revisione è caduto il principio secondo cui non fanno più testo le condizioni in vigore nel Cantone dove sorge il cantiere ma quelle dove l'azienda ha la sua sede.
“Se l’Europa viene a sapere che cambiamo il sistema e quindi fa stato il luogo d’origine facciamo un autogoal. Non possiamo più rivendicare questi principi che sono sacrosanti. Si creerebbe una messa in discussione della concorrenzialità delle ditte indigine” spiega alla RSI Renzo Ambrosetti, per Costruzione Ticino.
Il concordato intercantonale al quale si fa riferimento è già stato adottato dai Cantoni che devono però ancora ratificarlo. In Ticino l'ultima parola spetta al Parlamento. “Abbiamo informato il cantone di questa situazione e dei passi che abbiamo fatto verso il consigliere federale”, conclude Ambrosetti.