Tre anni e dieci mesi di reclusione per tentato omicidio intenzionale. È questa la pena inflitta al rifugiato siriano di 48 anni che il 28 dicembre scorso aveva aggredito con il coltello due ospiti del Millefiori di Giubiasco, struttura ricettiva in cui alloggiano richiedenti l’asilo in attesa di una sistemazione definitiva.
“L’imputato aveva ammesso la volontà di uccidere durante uno dei primi interrogatori, alla presenza tra l’altro del suo avvocato. Ammissione poi ritratta”, ha spiegato il giudice Amos Pagnamenta. Secondo la Corte, dunque, l’uomo voleva uccidere o, perlomeno, doveva sapere che con quei colpi di coltello, in direzione anche del collo, avrebbe potuto provocare ferite letali.
Le ferite inferte dal 48enne si erano rivelate superficiali, ma dirette a parti del corpo vitali. Per il ministero pubblico l’accusa era di tentato omicidio intenzionale. Per questo motivo ha chiesto una condanna a quattro anni senza condizionale, visto il rischio di fuga e il rischio di recidiva.
L’imputato è stato quindi condannato a tre anni e dieci mesi e a un’espulsione dalla Svizzera di otto anni. All’uomo è stata riconosciuta una scemata imputabilità di grado medio, dovuta ai problemi psichici causati, molto probabilmente, dalle condizioni di detenzione durissime subite in Siria, dove era stato incarcerato per motivi politici e da cui era scappato per arrivare in Svizzera e ottenere il permesso F.
I fatti
Come ricostruito dall’atto d’accusa del procuratore pubblico Pablo Fe, il 28 dicembre del 2024, a mezzanotte, l’imputato si trovava nella sua stanza del Millefiori di Giubiasco per riposare, mentre, nella stanza a fianco, i due richiedenti l’asilo stavano chiacchierando, facendo un po’ più di rumore rispetto al solito. Dopo una prima richiesta di non disturbare, il 48enne si è ripresentato dai vicini di stanza con un coltello. Ne è nata una colluttazione, in cui l’imputato ha colpito uno dei due al volto con il coltello.
Radiogiornale 12.30 del 18.09.2025