Da 15 anni, a Lugano, i viaggiatori in transito alla stazione possono contare su un sostegno prezioso: padrini e madrine che vegliano, a titolo volontario, sulle numerose persone che ogni giorno gremiscono lo snodo ferroviario. Un servizio che è apprezzato dall’utenza di 15 stazioni svizzere e che in quella di Lugano è attivo, appunto, dal 2010.
L’attività si svolge su più versanti: “Ci occupiamo di mantenere la sicurezza in stazione, di far sentire sicuri i passeggeri, di dare informazioni” nel caso di problemi al traffico ferroviario “e di far rispettare il regolamento”, spiega al Quotidiano Esther Guanziroli, responsabile del servizio a Lugano.
A questi volontari è richiesta versatilità, visto che le situazioni che devono gestire possono rivelarsi delicate. Ben lo sa Paolantonio Todaro, che un giorno riuscì a scongiurare una sciagura: quando un bambino si spostò improvvisamente verso i binari. “Mi sono precipitato” e “sono riuscito a 20 centimetri dai binari a prenderlo e trascinarlo via...” .
Per affrontare tutte le evenienze, padrini e madrine di stazione seguono formazioni specifiche. Ma come si procede di fronte a escandescenze, a comportamenti violenti? Nel caso di “bagarre o di liti, che ci sono, devi cercare di mantenere un attimino l’ordine”, spiega Guanziroli, precisando però che se una situazione dovesse degenerare “non dobbiamo metterci in pericolo” e va contattata la polizia di riferimento.
Pazienza, disponibilità ed empatia sono le qualità cardinali di questi volontari. Attualmente alla stazione di Lugano, fra padrini e madrine, sono operative 17 persone. Più volontari ci sono, “più fasce orarie possiamo eventualmente coprire”, sottolinea la loro responsabile. Si cercano quindi nuove leve.