Nella Valle di Fraele, tra Livigno e Bormio, a due passi dai Grigioni, sono state scoperte per caso da un fotografo delle impronte lasciate circa 210 milioni di anni fa da branchi di grandi erbivori. Le tracce, riconoscibili su pareti di dolomia quasi verticali, formano piste lunghe centinaia di metri e sono così ben conservate che alcune presentano perfino segni di dita e artigli.

La rappresentazione artistica di un branco di prosauropodi che cammina su una pianura fangosa durante la bassa marea
“E’ una vera e propria “valle dei dinosauri” che si estende per chilometri: è il sito più grande delle Alpi e uno dei più ricchi al mondo”, afferma all’ANSA il paleontologo Cristiano Dal Sasso del Museo di storia naturale di Milano.

Di corporatura robusta, i prosauropodi possedevano artigli appuntiti sia sulle mani che sui piedi. In alcune specie, gli adulti potevano raggiungere i 10 metri di lunghezza. Gli scheletri di diversi esemplari sono stati rinvenuti sia in Svizzera che in Germania
La posizione verticale è conseguenza delle deformazioni che hanno portato al sollevamento della catena alpina. Questi esemplari si muovevano lungo le rive lambite dalle calde acque dell’Oceano Tetide, in un ambiente simile a quelli delle aree tropicali attuali, con piane di marea che si perdevano all’orizzonte per centinaia di chilometri.
I dinosauri
Il Recensore 05.09.2024, 19:35
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