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Jeff Beck

Jeff Beck, uno dei più grandi chitarristi degli ultimi cinquant’anni, è scomparso martedì 10 gennaio a causa di una meningite batterica.

  • 12.01.2023, 12:26
  • 14.09.2023, 09:00
Jeff Beck a Montreux
  • Keystone
Di: Sergio De Laurentiis 

Se il tuo nome compare spesso accanto a quelli di Eric Clapton e Jimmy Page, vuol dire che probabilmente con la sei corde te la cavi piuttosto bene. Ecco, dire che Geoffrey Arnold Beck “se la cavava” è l’understatement del secolo, perché a quella chitarra elettrica faceva fare cose letteralmente inaudite. Inutile piazzare etichette sulle molte produzioni che lo hanno visto protagonista (da turnista, con gli Yardbirds, con il Jeff Beck group, da solista): che si trattasse di blues, rock, o jazz, quella chitarra che cantava era inequivocabilmente suonata dal signor Jeff Beck.

Per sua e nostra fortuna è stato al servizio della musica per un bel po’, quasi sessant’anni, con la rara capacità di ritagliarsi sempre un proprio spazio, tenendo a bada le insidie della fama e dello show business. A questo proposito devi avere le idee MOLTO chiare se declini gentilmente l’offerta di entrare a far parte di uno dei più grandi gruppi rock della storia (per la cronaca i Rolling Stones). Sei consapevole che stai rinunciando a vagonate di soldi e un tot di altre cose, ma questo non ti impedisce di fare, a modo tuo, secondo i tuoi tempi e le tue regole, quello che ti sta più a cuore e cioè fondamentalmente suonare l’amata chitarra.

Nel corso della carriera Jeff Beck ha registrato quasi una ventina di album (in molti casi considerati veri e propri capolavori; Beck-Ola e Blow by Blow, tanto per segnalarne un paio), che gli hanno permesso di essere nominato 17 volte per gli Oscar della musica, i Grammy Awards (per gli amanti della statistica il suo tasso di successo si situa attorno al 47%; per tutti gli altri, se n’è portati a casa otto), e di entrare non una ma addirittura due volte nella Rock’n’Roll Hall of Fame: una volta con gli Yardbirds, il leggendario gruppo rock blues inglese che ha visto transitare tra le proprie fila i già citati Clapton e Page (piccola nota a margine: è abbastanza ironico notare che il nostro – caratterino non proprio facile e accomodante – fu buttato fuori dagli Yardbirds per comportamento poco professionale) e una volta da solista.

Nella musica, si sa, le classifiche, le graduatorie di merito sono utili più o meno quanto un congelatore al Polo Nord e valgono tra le due e le tre pizze di fango del Camerun (per i più giovani, indimenticata valuta coniata dalla comica Cinzia Leone), ma, solo per gioco, mettiamola così: se negli ultimi 50 anni si fosse tenuto il campionato del mondo dei chitarristi - ogni quattro anni, come quelli di calcio - il signor Jeff Beck sarebbe salito sul podio 12 volte (per gli amanti della statistica, nel 100% dei casi).

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