Ha scatenato numerose polemiche un servizio televisivo dell'emittente francese M6 su presunte "cene clandestine" in locali di lusso, con invitati di spicco - fra i quali parlamentari e ministri del Governo - inquadrati a tavola senza rispetto delle distanze e in assenza di mascherine.
Il presunto organizzatore delle serate, la cui voce fuori campo è stata registrata nel servizio, ha affermato: "Ho cenato questa settimana in due o tre ristoranti cosiddetti clandestini con alcuni ministri". Lo stesso, investito dal clamore mediatico, ha ritrattato già nella serata di domenica attraverso il suo avvocato, affermando di aver "scherzato" e di aver fatto ricorso al "senso dell'assurdo". Nel frattempo, però, la procura ha aperto un'inchiesta penale.
Nel reportage con telecamera nascosta, l'emittente francese aveva mostrato un ristorante - poi identificato come il "Palais Vivienne", in pieno centro di Parigi - in cui nessuno, neppure i camerieri, rispettava le norme di distanziamento e protezione. Molti gli abbracci e i baci fra i partecipanti, in un'atmosfera festosa. Immagini simili sono state girate durante un'altra cena a pagamento con decine di invitati mentre bar e ristoranti sono chiusi nella capitale dal 29 ottobre.
Il procuratore, Rémy Heitz, ha ordinato di avviare le indagini dopo l'ondata di polemiche successiva alla trasmissione. L'hashtag #OnVeutLesNoms (Vogliamo i nomi) è diventato di tendenza su Twitter. Più di 16'000 utenti vogliono conoscere l'identità dei partecipanti e ne chiedono le dimissioni.
"Ho chiesto al prefetto della polizia di Parigi di verificare la veridicità dei fatti in modo da, se fossero veri, perseguire gli organizzatori e i partecipanti", ha twittato il ministro dell'Interno, Gerald Darmanin.
La sua vice delegata alla Cittadinanza, Marlène Schiappa, ha aggiunto che se si dovesse scoprire la partecipazione di componenti del Governo a simili eventi "non ci saranno sconti nè privilegi".