Durante una visita a Strasburgo al Parlamento europeo, dove è stato accolto dal presidente Martin Schulz, il Dalai Lama ha lanciato giovedì un appello all’UE perché proceda a una "critica costruttiva" della posizione cinese sul dossier tibetano.
Le osservazioni dei dirigenti europei, ha sottolineato, possono avere un importante impatto sui quelli di Pechino, che non potranno, come negli anni ’60 e ’70, ignorare l’opinione del resto del mondo.
Nonostante si sia ritirato dalla vita politica, il leader spirituale ha esortato gli eurodeputati a discutere della questione Tibet con la Cina e di recarsi sul posto il prima possibile, mostrando così "una preziosa prova del loro sostegno del popolo tibetano". La questione, ha aggiunto, "dev’essere risolta in maniera ragionevole".
Ha infine insistito sulla promozione di "un'educazione laica basata su valori morali" e non religiosi, in modo da potersi rivolgere a tutti, promuovendo "un sentimento di unità per i sette miliardi di esseri umani" presenti sul pianeta.
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