Colpito il carcere dei combattenti Azov

Mosca e Kiev si accusano reciprocamente per la responsabilità del bombardamento sul carcere di Olenivka, dove erano detenuti, insieme ad altri ucraini, anche alcuni combattenti del controverso reggimento Azov che avevano resistito per dieci settimane nell'acciaieria Azvostal agli incessanti missili russi su Mariupol. Il bombardamento ha causato 53 morti e almeno 130 feriti.

Dopo la resa definitiva, il 20 maggio, del reggimento Azov, la Russia aveva trasferito circa cento ufficiali del reggimento, definito da Mosca terrorista, nel carcere Lefortovo a Mosca in attesa di un processo o di uno scambio di prigionieri. Altri erano stati portati alla colonia penale Sukhodol in Russia, ma i russi aveva fatto sapere che la gran parte dei circa mille combattenti erano stati portati nell'autoproclamata Repubblica di Donetsk.

"Sono stati gli ucraini con missili Himars di fabbricazione statunitense, - accusa il capo dei filorussi Denis Pushilin - è ovvio che si tratta di un bombardamento intenzionale che mira a eliminare i membri del battaglione Azov che hanno iniziato a testimoniare".

Kiev replica: "E' una classica, cinica ed elaborata operazione condotta sotto falsa bandiera", attacca, sostenendo che l'obiettivo dei russi, o dei separatisti, è sia di macchiare l'Ucraina di "crimini di guerra" agli occhi degli alleati, sia di nascondere "la tortura dei prigionieri e le esecuzioni". "È un omicidio di massa deliberato che richiede un'indagine rigorosa. Chiediamo una reazione da parte dell'ONU e delle organizzazioni internazionali", ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Il raid nel Donbass arriva dopo 24 ore di lancio di missili su tutta l'Ucraina. Un raid russo è avvenuto a Kramatorsk, nel Donetsk, con almeno due morti e cinque feriti. Segnali che alcuni analisti interpretano come la reazione di Mosca dopo che gli ucraini hanno messo fuori uso uno dei ponti di Kherson, occupata dai russi, con l'obiettivo dichiarato di riconquistare la città entro settembre grazie ai missili HIMARS e le altre armi di precisione, inviate dall'Occidente.