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Egitto, 188 condanne a morte

Gli accusati avevano assaltato un commissariato uccidendo 11 agenti nel 2013

  • 2 dicembre 2014, 22:23
  • 7 giugno 2023, 01:55
Il commissariato di Kerdasa dato alle fiamme nell'estate 2013

Il commissariato di Kerdasa dato alle fiamme nell'estate 2013

  • Reuters

Continuano le condanne a morte di massa in Egitto. Martedì la Corte d'Assise di Giza ha inflitto la pena capitale a 188 persone, accusate della morte di 11 agenti nell'assalto al commissariato di Kerdasa avvenuto il 14 agosto 2013.

Gli scontri, rimasti tristemente noti come “il massacro di Kerdasa”, scoppiarono nella località non lontana dal Cairo e roccaforte dei Fratelli musulmani, nel giorno in cui nella capitale si consumava il sanguinoso sgombero delle piazze di Rabaa e Nahda, dove protestavano i sostenitori del deposto presidente Mohammed Morsi.

Secondo i resoconti di quei giorni, il commissariato fu preso d'assalto e saccheggiato e i manifestanti mutilarono il corpo di uno dei poliziotti uccisi, mentre auto e blindati di servizio furono incendiati. Il verdetto sarà pronunciato il 24 gennaio 2015, ma in sostanza è un altro duro colpo inflitto ai sostenitori di Morsi e ai Fratelli musulmani, movimento fuorilegge nel paese da un anno.

Red. MM/Reuters/ATS/EnCa

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